"Quattro sconfitte in 12 giornate sono un po' troppe, ma la classifica per fortuna è corta. Siamo lì". In questa frase, pronunciata da Cristian Chivu dopo l'amaro ko nel derby, è racchiusa una grande verità: l'Inter è ancora in vita, a -3 dalla vetta. Sì, anche se ha perso quattro partite in 12 giornate di campionato. Un campionato anomalo, dove non c'è una squadra che scappa con convinzione e dove gli stop e le sorprese sono sempre dietro l'angolo. 

Per ora a guardare tutti dall'alto è la Roma di Gasperini, battuta 1-0 dall'Inter all'Olimpico. Un successo importante e pesante che però sta passando in sordina perché oscurato dall'opinione pubblica che tende a porre l'accento sul concetto "l'Inter non vince i big match". Vero, ma solo in parte. Perché al momento i ragazzi di Chivu sono riusciti a tornare a casa col bottino pieno dopo aver saccheggiato la Capitale contro la prima in classifica. Vero anche che in questa prima parte di stagione sono arrivate le sconfitte negli scontri diretti contro Juventus e Napoli (in trasferta) e nel sentito derby contro il Milan: ko che fanno 'rosicare' i tifosi per le accese rivalità, ma allo stesso tempo si tratta di sconfitte che non possono essere etichettate come 'scandalo'.

Perdere a Napoli, a Torino o in un derby ci può anche stare. A generare rabbia e frustrazione, semmai, è il 'come' sono arrivate queste disfatte: primo tempo a senso unico al Maradona (con il doppio legno di Dumfries e Bastoni) e poi dormita totale nella ripresa; dominio totale con Juventus e Milan, ma poca cattiveria e gol incassati (in ordine Yildiz, Adzic e Pulisic) per errori di squadra e anche individuali (non si tratta di puntare il dito, anche Yann Sommer in cuor suo lo sa). A pesare - soprattutto con classifica alla mano - sono soprattutto i tre punti lasciati per strada a San Siro contro l'Udinese di Davis e Atta. Proprio i tre punti che oggi, nonostante i quattro ko, separano l'Inter dal primo posto ocuupato dalla Roma, battuta - sì, lo ribadiamo per ricordarlo - dai nerazzurri all'Olimpico.

I giallorossi al momento sembrano i più quadrati, ma bisogna vedere come gestiranno alla lunga il dispendioso doppio impegno con l'Europa League; il Napoli non è continuo, domina alcune partite e si assenta in altre (vedi Torino); il Milan non ha le coppe, vince tutti i big match (o quasi) ma con le piccole ha un problema di feeling (due punti tra Cremonese, Pisa e Parma); il Bologna e il Como sono le vere sorprese e volano, ma per quanto dureranno?; la Juventus ha cambiato allenatore in corsa ed è ancora in cerca di un'identità; l'Inter perde tutti i big match (o quasi) ma macina punti nelle altre gare. Tutti in corsa per un motivo: il campionato, almeno per ora, non è affatto normale. E la classifica cambia ogni giornata. 

L'Inter tornerà a pensare al campionato domenica pomeriggio, quando farà visita al Pisa di Gilardino sperando di approfittare di un passo falso del Milan con la Lazio e dello scontro al vertice tra Roma e Napoli. Stasera però è la notte delle stelle, la notte della Champions League. Mettere in tasca qualche punto nella tana di un avversario scomodo come l'Atletico Madrid potrebbe iniziare a far 'guarire' l'Inter dall'apparente allergia ai big match. 

Sezione: Editoriale / Data: Mer 26 novembre 2025 alle 00:00
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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