"La differenza tra la mia Serie A e quella di oggi? Nel 1990 c'erano tutti i campioni, ora si sta riprendendo". Lo dice Enzo Francescoli, leggenda del calcio uruguaiano ed ex Cagliari.

L’Inter dei suoi connazionali Godin e Vecino è là davanti. Per la Juve campione ci sarà da soffrire?
"Ho giocato contro Conte. Ha vinto in campo e in panchina, la sua grinta si vede nella squadra. Godin ha portato esperienza, Lukaku e Lautaro ricordano un po’ Mboma e Ramon Diaz. Ho visto Juventus-Sassuolo, mi è piaciuto Bentancur. Per lo scudetto sarà una bella lotta".

E Barella?
"Mi dicevano che aveva qualità. Ho visto il suo gol al Verona: perfetto".

Il Cagliari è in zona Europa. Dove può arrivare?
"Ha un tecnico che ha dato solidità, un buon organico e un tifo che conosco bene: la “mescla” ideale. Mi farebbe piacere se ritrovassero l’Europa. C’ero anch’io con Matteoli, Oliveira, Pusceddu ed Herrera quando abbiamo conquistato il piazzamento Uefa con la spinta di Mazzone".

E perché scelse il Cagliari nel ’90?
"Per mettermi alla prova e lottare. Dicevano che ero discontinuo ed egoista. All’inizio giravo a vuoto. Cagliari e Ranieri mi hanno aspettato. La gente a me e alla mia famiglia ha dato tanto. Non lo scordo".

La Juve che doveva sostituire Platini, Roma, Milan e Inter la cercarono. È vero?
"Quand’ero al Racing incontrai l’avvocato Agnelli. Ma non se ne fece nulla. Non ho rimpianti".

Il più forte difensore dei suoi tempi?
"Cinque: Baresi, Ferri, Vierchowod, Maldini e Bergomi".

In Europa e in Italia il razzismo rialza la cresta.
"Male. Sbrigatevi ad eliminarlo. Se serve, fermate le partite".

Sezione: Copertina / Data: Dom 08 dicembre 2019 alle 08:46 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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