Nella sua intervista a Tuttosport, pubblicata oggi, il numero uno dell'AIC, Umberto Calcagno, parla a lungo delle problematiche sorte negli ultimi mesi nel mondo del calcio, tra cui quella del sovrautilizzo dei calciatori. "Hanno già accettato che si debba giocare di più e si debbano cercare nuovi ricavi. La preoccupazione è legata all’impatto sulle loro prestazioni: per fare un esempio, Bastoni l’anno scorso ha giocato più di 70 partite. Però molto probabilmente non ha giocato la settantesima allo stesso livello psico-fisico della cinquantesima. Credo si debbano rimettere le persone al centro del progetto, e parlo anche dei tifosi".

"Ingaggi alti? Se hanno ingaggi importanti è perché sono forti e generano ricchezza - risponde Calcagno -. E anche stipendi alti non giustificano il superamento di certi limiti: noi siamo affiancati alla Lega Serie A in una causa intentata, come sindacato mondiale e come leghe europee, contro la Fifa". Forte lo scontro riguardo al Mondiale per club. "Bisognerebbe giocarlo in una finestra più umana, per dirne una che permetta tre settimane di riposo a fine stagione. Ma la vera questione è legata alla creazione e all’ampliamento di nuove competizioni internazionali, che spostano la ricchezza lontano dai campionati nazionali. Dobbiamo anche porci il problema di come redistribuire i proventi che generano".

Riguardo alla possibile Serie A a 18 squadre, secondo Calcagno "non può essere un ragionamento estrapolato dal contesto internazionale. L’Italia non può farla senza che la facciano anche Spagna e Inghilterra".

Sezione: Rassegna / Data: Mar 14 ottobre 2025 alle 10:34
Autore: FcInterNews Redazione
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