Prima di ricevere il premio dedicato ad Angelo Quarenghi, medico sociale dell'Inter di Helenio Herrera, Piero Volpi, responsabile dell'area medica dell'Inter, ha rivelato la sua soddisfazione per questo riconoscimento ai microfoni di GR Parlamento nel corso de 'La Politica nel Pallone': "Sicuramente provo grande gioia e grande soddisfazione. I nomi che mi hanno preceduto sono grandi nomi della medicina internazionale, poi il fatto di avere il premio che porta il nome del medico della Grande Inter, pioniere della medicina sportiva italiana, mi rende ancora più orgoglioso perché ora copro il ruolo che aveva lui. Spero che tutti si rendano conto dell'importanza dei medici sportivi che affiancano questi grandi atleti nelle retrovie; ci sarà sempre bisogno di gente che lavori in una squadra silenziosa, come la chiama il presidente Beppe Marotta".

Non può mancare una battuta su Pio Esposito, il gioiello di casa Inter che domani potrebbe partire titolare con la Nazionale italiana contro Israele: "Siamo consapevoli come staff delle capacità di questo ragazzo. Quando è arrivato a fine stagione scorsa si è visto che aveva oltre alle potenzialità tecniche anche contenuti morali molto solidi. Oggi non si riesce ad andare avanti in una professione impegnativa come quella sportiva ad alti livelli se non si hanno certi valori. Ho sentito certi commenti e molti paragoni su di lui, se posso dare un mio giudizio io rivedo in lui un Aldo Serena giovane, mio compagno al Como. Le qualità tecniche sono differenti ma quelle morali, come l'educazione che traspare nei comportamenti quotidiani, lo avvicinano molto a lui". 

Si tocca il tema delle troppe partite e degli impegni con le Nazionali: "Viviamo queste settimane con apprensione. Ci aggiorniamo costantemente con gli staff medici delle Nazionali, perché non solo le partite possono creare problemi: tra viaggi, trasferimenti, cambi di fuso e di alimentazione, allenamenti, cambia il mondo in queste due settimane per tutti i giocatori della Serie A che vanno nelle loro Nazionali. Si sta facendo già molto in termini di discussioni e riunioni internazionali. Ma il calcio di oggi è cambiato e non tornerà indietro. È un calcio dei tre giorni, bisogna adattarsi ma fare sì che per gli atleti vengano messe a disposizione tutte le possibilità per evitare infortuni o rallentamenti nelle loro performance". C'è anche un aggiornamento su Marcus Thuram, che ha saltato l'ultima di campionato e lotta per essere a disposizione con la Roma: "Il recupero procede molto bene, vedremo come in questa settimana farà i passaggi canonici per il recupero del giocatore e vedremo se sarà possibile inserirlo quanto prima. Sarà complicato vederlo all'Olimpico ma mai dire mai". 

Rimane il fatto che gli infortuni muscolari sono aumentati di molto: "Si gioca troppo e ci si allena sempre di meno. Le partite sono in leggero aumento ma anche in passato si giocavano 60 partite. Quello che manca è il tempo per gli allenamenti, se togli il defaticante post partita e quello di preparazione alle gare, le sedute importanti per migliorare le qualità fisiche sono pochissime. L'Inter, per dire, l'anno scorso ha giocato 66-67 partite più le Nazionali. Il tema è quello di salvaguardare le qualità dello spettacolo calcistico, se mancano i campioni non è più lo stesso calcio. Questo influisce enormemente nell'appeal del mondo sportivo. Il tema tocca anche molti altri sport come tennis e pallavolo ha giocatori che si lamentano dei tanti impegni".

Volpi ha anche ricordato un aneddoto legato all'arrivo di Roy Hodgson all'Inter: "Quando venne qui era abituato a un certo tipo di lavoro, dove era lui ad allenare la preparazione dei calciatori, e venne qui da solo. È andato via portandosi l'abitudine di avere con sé un preparatore atletico, raggiungendo picchi professionali molto alti. Il mondo della medicina sportiva è cambiato moltissimo e la medicina applicata allo sport è un settore nato in Italia". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Lun 13 ottobre 2025 alle 15:50
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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