Inter-Ludogorets - Siebert un po' impacciato, dubbi su un contatto da rigore Moses-Dyakov

Direzione un po' sottotono per l'arbitro tedesco Daniel Siebert, designato per dirigere Inter-Ludogorets, ritorno dei sedicesimi di finale di Europa League. Il fischietto teutonico, coadiuvato dai connazionali Jan Seidel e Rafael Foltyn (Sascha Stegemann quarto ufficiale, in sala Var Bastian Dankert e Christian Gittelmann) non ha avuto molto lavoro da svolgere, ma soprattutto nel primo tempo si è dovuto servire del check del Var per prendere la decisione giusta. Due in particolare gli episodi da moviola, nel contesto di una partita comunque corretta.

22' - In azione di pressing, D'Ambrosio entra in modo rude su Marcelinho e l'arbitro lo ammonisce. Decisione giusta, il terzino non controlla il corpo e frana sull'avversario.

26' - Dubbi sul contatto Cauly-Godin che porta alla rete del Ludogorets. L'attaccante si aiuta con il braccio destro per spostare il difensore su un cross proveniente da destra. La discriminante è l'entità della spinta, che dopo il check del Var il direttore di gara giudica non fallosa, convalidando il gol.

29' - Ancora un dubbio, stavolta nell'area opposta: serpentina di Moses che cade dopo un contatto con Dyakov. Siebert fa correre, poi al termine dell'azione si confronta con Dankert che dopo qualche minuto gli dà il via libera per continuare. L'esterno nigeriano lamenta un colpo subito dall'avversario, ma la squadra arbitrale non gli dà ragione. Ancora una volta la discriminante è l'entità del colpo, ma resta più di un dubbio sulla mancata concessione del rigore all'Inter.

70' - Secondo cartellino giallo del match a Wanderson, che perde tempo e 'costringe' il direttore di gara a punirlo con la sanzione.

88' - Brozovic intercetta con la mano un pallone vagante al limite dell'area nerazzurra. L'arbitro concede punizione dal limite dell'area al Ludogorets, risparmiando il cartellino giallo per il croato. Ci può stare, non sembra esserci volontarietà nel tocco di mano.