E’ l’ultima gara della stagione: questa sera, al Bentegodi di Verona, Chievo e Inter si congedano dal campionato di Serie A dopo aver centrato ognuna i rispettivi obiettivi stagionali. Passerella finale per i nerazzurri, soprattutto per coloro che durante la stagione hanno calcato meno i campi; e passerella conclusiva anche per tanti elementi giunti al capolinea della loro avventura con l’Inter. Con un po’ di malinconia, ma anche con tanta carne al fuoco come sempre, voliamo verso questa nuova entusiasmante hiiiit paradeeee!!!
10 – VOGLIO DI PIU’ (Jovanotti). Canta: MAURO ICARDI
Nove gol in praticamente mezza stagione, e chissà come sarebbe andata se i guai fisici non lo avessero condizionato per buona parte di questo campionato: bottino non certamente da buttare via, che ha contribuito comunque al piazzamento finale dell’Inter. Ma, sentimento suo come quello di tutti i suoi compagni, così non può bastare, perché troppi sono stati i punti presi per strada. E allora, ecco che Maurito rilancia, e si prepara sin dall’anno prossimo a prendere per mano l’Inter per portarla più in alto possibile.
“Voglio vincere tutte le guerre, voglio sentire ancora più rumori, voglio andare al numero uno della classifica dei cannonieri…”
9 – VECCHI AMICI (Francesco De Gregori). Canta: LEONARDO
L’ospite un po’ a sorpresa della serata di San Siro, dove sono stati celebrati contemporaneamente il compleanno di Massimo Moratti e la festa di arrivederci del nucleo argentino all’Inter, quelli che negli inviti hanno scherzato sulla definizione ironica, e a tratti cattiva, di ‘clan dell’asado’, è stato lui, l’ex allenatore dell’Inter, intervenuto all’evento come invece non ha fatto Walter Mazzarri. Qualche retroscena clamoroso? No, più probabilmente solo la voglia di salutare e onorare vecchi amici, prima ancora che suoi ex giocatori, e insieme festeggiare il compleanno di una persona con la quale c'è come noto un legame fortissimo. Poi, se un giorno decidesse di tornare, chissà…
“Dimmi come ti va, come ti senti, dimmi come ti va e come ti addormenti…”
8 – ULTIMO TANGO A MEMPHIS (Ligabue). Cantano: CAMBIASSO, MILITO, SAMUEL, ZANETTI
D’accordo, San Siro è quartiere di Milano e non sobborgo del grande Tennessee, e questa sera la partita avrà luogo a Verona e per giocare oltreoceano si dovrà aspettare l’estate. Ma quella consumata l’altra sera in quel di San Siro sa tanto di festa di commiato non solo di un gruppo di giocatori, ma di un pezzo di storia dell’Inter. Radunatisi tutti insieme al presidente Moratti, colui che ha portato tutti loro in nerazzurro, per celebrare anni indimenticabili. In attesa di capire cosa riserverà loro il domani (Pupi a parte, ovviamente).
“Vi lascerò, in giro i giochi che ho voi fate pure, io, intanto, non cresco…”
7 – SLEEPING WITH THE PAST (Elton John). Canta: ERICK THOHIR
Un occhio verso il futuro, anche se questo può voler dire un taglio netto e doloroso con il passato. Il presidente nerazzurro pare non volere perdere tempo per dare vita alla sua prima, vera nuova Inter. Tra nuovi acquisti, partenze certe e probabili, la sensazione che si respira è che la versione 2014-2015 del club nerazzurro sarà segnata da una cesura irreversibile con l’Inter che è stata fino ad oggi. Partendo, forse, dalla maglia (in attesa di capire se i disegni che circolano in rete corrisponderanno alla realtà), passando, sicuramente, ad una nuova rosa, a nuovi progetti, a nuove idee per rilanciare l’Inter e il marchio Inter. Non è più tempo, insomma, di dormire con il passato.
“Don't go sleeping with the past, don't go waking with a dream, there's no tenderness that's left, in the cracks you step between…”
6 – BITTER APPLE (Dave Gahan). Canta: ESTEBAN CAMBIASSO
Probabilmente, anzi di sicuro, l’addio più amaro si consuma con lui. Si faticava a pensarlo anche solo fino a qualche giorno fa, eppure le parole di ieri di Piero Ausilio non lasciano spazio a dubbio alcuno: la carriera di Esteban Cambiasso finisce qui, esattamente da dove è partita nel settembre di dieci anni fa, a Verona. Un addio, anzi un arrivederci stando alle parole del direttore sportivo, consumato in fretta e non senza ferite, soprattutto in virtù delle dichiarazioni del Cuchu ai tifosi durante la festa organizzata per Javier Zanetti, che già avevano fatto capire qualcosa se non tanto. Cambiasso è stato uno dei protagonisti più importanti di questi anni di vittorie, certo se addio doveva essere forse era meglio consumarlo senza questo contesto un po’ scomodo…
“Bitter apple take a bite (It's kind of wonderful) Fallen star you're mine tonight (Strange but beautiful)”
5 – HAPPY (Pharrell Williams). Canta: ANDREA RANOCCHIA
“Adesso sono felice”. Dopo settimane tormentate Andrea Ranocchia sfoggia sorrisi a tutto spiano. Lo dice in un’intervista, lo fa capire presentandosi tra i giornalisti in conferenza stampa dando adito anche a qualche siparietto con Piero Ausilio. Ranocchia è felice, e i segnali arrivati ieri legati al rinnovo sul tavolo e all’eventualità di ereditare la fascia di capitano così come avvenuto col 23 di Marco Materazzi sono esattamente quanto egli dichiarava di aspettarsi dalla società. Il mondo gli sorride, ed era ora...
“I'm a hot air balloon, I could go to space, with the air, like I don't care baby by the way…”
4 – SI PUO’ FARE (Angelo Branduardi). Canta: JONATHAN
Tornare a quattro? A quanto pare non è più un problema. Dopo aver vissuto sotto la sua guida la sua migliore stagione italiana, Jonathan è pronto ad assecondare Walter Mazzarri anche in quelli che saranno i cambiamenti tattici previsti per la prossima stagione. Adesso Johnny si sente più pronto e maturo, e promette il massimo impegno per fare bene lì dove in passato aveva palesato le maggiori difficoltà.
“Si può fare, si può fare, puoi prendere o lasciare, puoi volere, puoi lottare, fermarti e rinunciare…”
3 – BAD (Michael Jackson). Canta: MATEO KOVACIC
Cattivo. Più cattivo. Questo è l’insegnamento più importante che Walter Mazzarri ha impartito a Mateo Kovacic. In barba a tutte le voci strane legate al rapporto tra i due, alla fine il mister ha avuto ragione nella sua politica di gestione del croato, al quale ha inculcato anche nuovi concetti che ne hanno aumentato la qualità delle giocate in campo. E adesso, Kova si appresta a vivere l’importante vetrina del Mondiale brasiliano, possibilmente da protagonista, forte dei nuovi insegnamenti del tecnico.
“Well they say the sky's the limit, and to me that's really true, but my friend you have seen nothin' , just wait 'til I get through..."
2 – IL MIO SHOW (Decibel). Canta: PIERO AUSILIO
Walter Mazzarri decide di non parlare, e allora la ribalta della conferenza stampa della vigilia tocca a lui, al direttore sportivo del club nerazzurro. Che decide di dare vita ad un piccolo, per così dire, spettacolo, spiegando le sue verità sui temi più importanti di questi giorni concitati nel mondo nerazzurro, dal mancato rinnovo di Esteban Cambiasso all’attesa per la decisione di Walter Mazzarri, non disdegnando momenti di distensione come quelli con Andrea Ranocchia, giornalista d’eccezione in platea. Una cosa un po’ fuori dagli schemi, per introdurre al passaggio verso la prossima stagione, quella delle grandi novità.
“Voglio rivederti recitare, quella parte scritta nel mio show; mia sola proprietà…”
E ora, eccoci arrivati all’attesissima posizione numerooo unoooo!!!
1 – THE TIME IS NOW (Moloko). Canta: WALTER MAZZARRI
L’attesa per la partita di questa sera, si può dire che sia altamente relativa. L’attesa per quello che invece accadrà una volta che il debuttante in Serie A arbitro Manganiello fischierà la fine del match è già febbrile. Walter Mazzarri ha deciso di prendersi tutto il tempo possibile prima di raccontare le tanto attese verità proclamate a più riprese durante il campionato. Cosa dirà? Quali sassolini dalle scarpe si toglierà? Ma soprattutto, che conseguenze avranno le sue parole? E’ il momento in cui Mazzarri mette sul tavolo le sue carte, giocandosi un piatto che dirà tutto sul suo futuro all’Inter…
“Give up yourself unto the moment, the time is now, give up yourself unto the moment, let's make this moment last…”
BONUS TRACK – L’IDIOTA (Marlene Kuntz). Canta: SAMUEL ETO’O
Roboanti come un tuono: sono state le parole che Samuel Eto’o ha rivolto verso l’allenatore col quale ha vinto tutto con l’Inter e col quale ha voluto ricostruire un binomio importante a Stamford Bridge. Ma qualcosa non ha funzionato, alcune parole sulla sua età hanno ferito l’orgoglio del Re Leone, che una volta chiusa la stagione non ha certo pensato di mandarle a dire allo Special One. Definendolo proprio così: un idiota. E rivendicando quanto comunque di buono ha fatto quest’anno. Spiazzante in campo come nelle dichiarazioni, Eto’o ha forse sancito una rottura pesante. E fa sensazione.
“Mi dici quello che ti capita se una batosta arriva e dentro ti dilacera?”
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