Una sterilità offensiva che lascia allibiti. E non solo per le statistiche impietose che, puntualmente, ci vengono ricordate. Milito tre gol, Pazzini uno, Castaignos uno, Forlan uno, Zarate zero. Se l'Inter stenta tantissimo in campionato è anche per quest'aspetto inquietante, a cui bisognerà porre rimedio il più presto possibile.
Evidentemente, le valutazioni fatte in estate si sono rivelate erronee: Milito non è quello solito, Zarate sta deludendo, Forlan si è fatto male, Castaignos è fisiologicamente acerbo e Pazzini non sta vivendo la sua annata migliore (per utilizzare un eufemismo). In tanti parlano di problemi in difesa e a centrocampo, mentre in pochi si soffermano sul reparto avanzato.
E' vero, sulla carta (d'identità) la linea mediana appare quella più bisognosa di innesti, ma a ben vedere l'Inter, per la prima volta da tantissimi anni, non dispone di un crack offensivo. Un'analisi divenuta concreta contro i friulani di Guidolin. Finché Ranieri ha badato al contenimento la partita è filata liscia, poi, nel tentativo di vincere, ecco che sono riaffiorati tutti i limiti atletici e di organico ormai divenuti cronici.
Insomma, il problema è che manca un uomo lì davanti in grado di fare la differenza. Inutile girarci attorno: tra i tantissimi problemi, l'assenza di un attaccante da top-club si fa sentire. Uno in grado di far paura agli avversari e di vincere da solo le partita. Soprattutto in un anno in cui Maicon e Sneijder passano più tempo in infermeria che in campo e gli altri senatori soffrono ovviamente il trascorrere degli anni.
Se diamo uno sguardo al mercato, il nome che viene in mente bello e pronto è quello di Carlos Tevez. L'argentino è ormai a un passo dall'addio al City e la tentazione di vederlo con la casacca nerazzurra non può non aver sfiorato il pensiero del presidente Moratti. Le condizioni per tesserarlo ci sarebbero tutte: prezzo di favore da parte dello sceicco, bisogno impellente per l'attualità, volontà del giocatore di vestire il nerazzurro. Tevez è il nome più importante sul mercato per gennaio, mese in cui si capirà se questa stagione potrà essere rimessa in piedi o se bisognerà cominciare a pensare all'anno venturo.
L'arrivo dell'Apache, inoltre, sarebbe certamente apprezzato da Ranieri e dallo spogliatoio interista. E non solo perché ci sono tanti argentini. I margini per una trattativa ci sono, e la testimonianza è il tour italiano compiuto dall'entourage dell'argentino, che ha sondato la possibilità di trasferirsi nel nostro Paese.
E se non sarà Tevez (o chi per lui)? In tal caso bisognerà sciogliere ogni titubanza: o si compra, o si lancia definitivamente la linea verde. Magari andando incontro a magre figure, ma preparando il terreno per la prossima stagione.
Adesso la palla passa a Moratti: lascia o raddoppia?

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 04 dicembre 2011 alle 16:00
Autore: Alessandro Cavasinni
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