Tano Icardi ricominciò a passeggiare nervosamente avanti e indietro dalla sua cuccia al salone, poi di nuovo alla cucina, fin dentro alle stanze dei bambini, nei bagni e giungendo nella stanza di "quei due" che, nonostante l'ora fosse già tarda (aveva udito più di una campana scoccare la mezzanotte), era rimasta scombussolata da una dozzina di vestiti provati la sera stessa da Wanda e gettati alla rinfusa sopra al letto sistemato dalla colf al mattino. A parte gli odori sparsi dappertutto per la casa, e divenuti proprio adesso inarrestabili nella stanza, nessun altro segnale preannunciava il ritorno dei suoi padroni, usciti già da diverse ore per quella che Tano aveva immaginato potesse essere una delle delle solite serate galanti in compagnia della coppia Martinez, ma che ora a pensarci bene, secondo quanto gli aveva spifferato l'altro giorno (in via telepatica, si capisce) Victor, il cane di Nainggolan, coincideva esattamente con la data della Cena di Natale ufficiale dell'Inter.

Tornato a piccoli passi e lesti nel salone grande, in quel momento rischiarato dal bagliore della luna che filtrava dai finestroni del terrazzino e illuminava di uno scintillio proprio e naturale l'acqua della piscina, resa già di per sé incantevole dallo sfondo di San Siro, si fermò e alzò lo sguardo verso l'orologio d'argento dal design futurista appeso alla parete di fianco ai sofà. Dopo un breve sforzo vi rinunciò, non riusciva ancora a decifrare i numeri romani, né era capace di leggere il sistema delle lancette in un quadrante tanto ermetico quanto sproporzionato in ogni lato, nonostante le lezioni di Storia di Numerologia Umanista e di Principi e Fondamenti d'Orientamento Spazio-Tempo che prendeva tutti i martedì e i giovedì sera da Coco. A proposito, dov'era adesso Coco? "La professorina", come la chiamava affettuosamente nel gergo cagnesco, pur non mascherandole un puntuale ghigno sarcastico, dormiva beata nella sua cuccia accanto a quelle di Junior e di Louis, per nulla turbata dell'assenza ormai prolungata di Mauro e di Wanda. Lui, invece, che in quelle circostanze non avrebbe mai preso sonno, rimuginava inoltre una questione ben più seria da sottoporre ai suoi padroni. Come avevano potuto non notare infatti che, da quando avevano ammesso in casa la nuova colf, Rosalinda, la sua razione di bocconcini era stata ridotta almeno del 30%? Come non bastasse, aveva la sensazione che la colf, quando lavava o spolverava la cucina, gliene soffiasse via anche qualche pezzo dalla scatola nascondendolo nelle tasche del suo grembiule, pregustando magari già il piacere che avrebbe assaporato pienamente una volta che si fosse allontanata dalla tenuta Icardi, e che invece adesso a lui e alle sue papille, i legittimi proprietari di quel piacere, privava con egoistica perfidia. A nulla servivano le opponenze di Junior, secondo cui le razioni di bocconcini che ricevevano erano rimaste esattamente le stesse, anzi, appena un anno fa, diceva Junior, queste avevano guadagnato un aumento di un buon 20-25% e secondo lui oggi doppiavano quelle di tutti gli altri cani della Serie A. Ma Tano non ci cascava e sapeva che dietro la stoltezza di suo fratello c'era l'affetto sconsiderato che lo teneva ipnotizzato a quella coppia, che dopotutto, sebbene sentiva che a discapito loro si ostinassero a preferire i bambini, relegandoli al terzo posto della scala dei sentimenti dopo appunto i figli e la Nike, li aveva accolti tra gli spazi sconfinati della loro casa.

Ma ora un abbaiare da laggiù nel parco scuoteva il silenzio della notte e spegneva l'andirivieni suo e dei suoi pensieri. Era Mafalda Ferragnez - "Ahi Mafalda, il nostro amore ci reclama!" - che portata come ogni notte a spasso da Fedez, pensandolo sveglio, lo avvisava di aver appena visto l'auto di Mauro e di Wanda rincasare al rientro dalla festa. Stavolta, rifletteva Tano, avrebbe tenuto loro il muso per intere ore o anche giorni, se non addirittura per settimane. Sentiva la necessità di lanciare un segnale forte, avrebbe potuto inscenare pure uno sciopero della fame, o richiedere la chiusura immediata del suo profilo Instagram qualora quei due non fossero stati in grado di garantirgli un aumento meritatissimo dei suoi bocconcini, visto il suo pedigree da far invidia al cane di Messi! Intanto dal pianerottolo, ecco che si sentiva il suono dell'ascensore in arrivo, seguito dalle voci e quindi dal passo lento e interminabile dei tacchi di Wanda (come sempre intervallato dalle pause che la signora Icardi si concedeva per scattarsi qualche selfie). Il portone cominciava ad aprisi quando Tano, con uno scatto fulmineo e la lingua a penzoloni, si lanciò verso le due sagome che apparivano all'ingresso, non riuscendo più a nascondere né ai fratelli, che tuttora dormivano, né a sé stesso, la gioia irrefrenata nel rivedere gli amati padroni. 

Tra le leccate, i giochi con le zampe e gli scodinzolii, Mauro, chinatosi a salutare il suo cane, sorrise e continuando ad accarezzarlo si rivolse a Wanda, che finalmente stava entrando: "Non ti sembra sciupato? Forse dovremmo dargli più bocconcini".

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Sezione: Il Calcio Parallelo / Data: Mar 22 gennaio 2019 alle 00:10
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DaniAlfieri
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