Jesús María Satrústegui, il massimo goleador della storia della Real Sociedad, non ha ancora dimenticato il doppio confronto europeo con l’Inter della stagione 1979/80, quando i nerazzurri si imposero a San Siro 3-0 e i baschi al ritorno sfiorarono un’incredibile rimonta battendo i propri avversari per 2-0: “Ci hanno rubato la qualificazione – il pensiero dell’attaccante sul match di Coppa Uefa -. All’andata hanno vinto con merito, eravamo giovani, senza molto esperienza. Ci sorpresero, chiaramente devi affrontare le partite internazionali in un certo modo. Noi eravamo acerbi nell’attitudine, nella garra. Poi però in casa l’arbitro, nei minuti finali, non ci fischiò un rigore chiarissimo, nettissimo. Sarebbe stato il 3-0. L’arbitro preferì non rischiare, l’Inter era una squadra più importante della nostra, che sarebbe diventata campione solo successivamente. Peccato”.

Nonostante tutto, vi servì.
“Sì, fu una bella esperienza. Per noi quella partita fu un riferimento per il futuro. Ci insegnò molto. Devi sempre scendere in campo dando più del massimo in ambito internazionale. Con la convinzione di poter vincere, di essere competitivi. Già a San Sebastian rispetto a San Siro cambiammo la nostra attitudine e dimostrammo la nostra forza”.

Lei segnò due reti.
“Un bel ricordo. Lo stadio stava scoppiando, la gente era con noi. Per una canagliata dell’arbitro non riuscimmo quantomeno ad impattare l’eliminatoria”.

Come vede Inter-Real Sociedad di martedì?
“All’andata la Real Sociedad, almeno nel primo tempo, avrebbe potuto segnare in 3-4 occasioni. Ma non ne ha approfittato. L’Inter ha molta personalità e quando attacca non perdona. Noi avremmo meritato di vincere, ma quando giochi contro queste squadre e non ne approfitti, loro ti colpiscono. Oggi l’Inter gioca molto bene, è migliorata rispetto a quando sono venuti qui. I nerazzurri sono forti. Io credo nella Real Sociedad, è una squadra giovane, ma con esperienza. Sono convinto che la mia squadra abbia qualità e possa vincere contro qualsiasi avversario, non solo contro l’Inter, ma contro tutti in Europa. Nessuno si sorprenda quindi se i baschi passassero come primi nel girone, pareggiando o vincendo a San Siro”.

Quale è la percezione dell’Inter attuale?
“Di una squadra finalista di Champions, che è tranquillamente al livello di Real Madrid e Barcellona. Un club grande, contro cui lottare alla morte sino all’ultimo secondo della partita. All’andata i nerazzurri hanno segnato nel finale, per una lezione che devi apprendere, continuando ad aver fiducia nei tuoi mezzi”.

Chi le piace dell’Inter?
“Lautaro. L’ho visto anche nelle ultime partite, è un matador. In generale poi i nerazzurri, come tutte le squadre italiane, sanno chiudersi bene. Quindi ripeto: devi concretizzare le occasioni che crei, altrimenti sarei punito”.

E chi le piace di più della Real Sociedad?
“La squadra e il concetto di lottare tutti per l’obiettivo comune. Oyarzabal è il capitano ed è importante. Kubo è rapido e veloce, sa toccare la palla in modo impressionante, noi siamo davvero felici sia qui. Merino ha qualità, Zubimendi dirige il gioco, in difesa Le Normand è forte. Brais Mendez ha un sinistro davvero velenoso. Ma davvero tutta la squadra e il suo spirito positivo meritano applausi”.

Sezione: Esclusive / Data: Lun 11 dicembre 2023 alle 11:02
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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