Esistono calciatori che sembrano nati con la maglia dell'Inter cucita addosso. Tra questi Hernan Crespo, incubo delle difese avversarie con 273 gol in carriera, di cui 45 in nerazzurro. L'argentino - in arte Arma Letale - fu uno dei primi acquisti di quello che fu fino a pochi anni fa, uno straordinario ciclo della storia nerazzurra. Hernan non smette mai di mettersi in gioco: non l'ha fatto in campo e non lo fa fuori. Dopo aver appeso le scarpette al chiodo, adesso studia per iniziare una nuova carriera, quella da allenatore. Di questo e tanti altri temi ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni: "Ma no, prima di tutto io vorrei finire di studiare - le sue parole -. Non voglio bruciare i tempi, mi sto dedicando a studiare, altre situazioni, altre realtà. Siamo andati a vedere la Fiorentina, a gennaio l'Inter. A giugno farò l'esame e poi sarò a tutti gli effetti un allenatore. Vediamo che proposta viene e cosa succederà. Adesso mi dedico a studiare. L'essere stato un bravo giocatore non è tutto. E' normale, ho rubato tanti segreti. Certe situazioni ti vengono naturali, certe cose sebbene le devi imparare in scrivania, allo stesso tempo sai cosa pensano i giocatori, come parlare ai campioni, ai giocatori normali. Per vent'anni lo hai fatto e non è che lo scopri da un giorno all'altro. Questa è una delle vie. Il fatto di allenarsi bene, è una responsabilità di guida con rispetto alla dirigenza. Tutti siamo allenatori, dipende da cosa vuol dire fare allenatore".
Hernan, all'Inter di oggi manca un giocatore con le tue caratteristiche?
"Non c'è bisogno di un Crespo. Con Diego (Milito,ndr) le cose stanno andando alla grande, farebbe le fortune di qualsiasi allenatore. Lo stesso vale con Cassano e con Palacio. E' chiaro che è un periodo di cambiamento, ci sta l'incidente di percorso contro la Lazio. Per me l'Inter sta facendo un grandissimo lavoro, sta nel periodo del cambio, diciamo il periodo dei giocatori che ha portato il triplete. Tante pedine sono andate via e tante sono arrivate. Stramaccioni? Si sta comportando alla grande e non dimentichiamo che è passato un anno da quanto è arrivato. E' riuscito a portare l'Inter a giocarsela e stare vicina alla vetta, poi il campionato è lungo ma l'Inter è lì al vertice.
Un distacco così ampio da essere incolmabile, quello con la Juventus?
"Il tempo che l'Inter ha perso rispetto alla Juve è perché la Juve aveva già lo stesso allenatore prima, la consapevolezza dei propri mezzi. Questo percorso vuol dire lasciare punti. Chiaramente l'Inter ci deve provare, però chiaramente se uno deve essere obiettivo deve pensare che la Juve ha ttutti i vantaggi. C'è un organico che è consapevole delle vittorie, di quello che chiede l'allenatore. QUesto se lo deve creare, vincere non è mai semplice. Queste unioni di intenzioni, l'Inter lo sta facendo. E' normale che una squadra in costruzione passa in scioltezza, l'Inter non è così. Ogni situazione è un'insidia".
Per quanto tempo ancora l'asse di argentini composto da giocatori come Zanetti e Cambiasso potrà ancora essere la colonna portante di quest'Inter?
"Prima o poi dovranno cambiare qualcosa, non sono eterni. Non credo sia il momento, adesso oltre alle grandi capacità che hanno di giocare a calcio stanno dando una grande mano a mister Stramaccioni per inserire i nuovi. Non sono da buttare".
Ricky Alvarez è un flop o un giocatore che deve ancora esplodere?
"E' un talento che deve ancora esplodere. Per me è un talento, non ha avuto la possibilità di giocare spesso, sia per questioni tecniche che fisiche. Non mi dispiaceva la situazione quando lui ha giocato a Parma da mezz'ala. Stiamo parlando di una situazione nuova di un giocatore che lo faceva per la prima volta, adesso se subito rende a 10 stiamo parlando di un fenomeno mondiale. Da tempo che non giocava lo metti in una situazione nuova. Deve avere continuità nell'Inter, trovarla non è semplice. E deve continuare a sgomitare".
Sneijder-Inter, chi sarà il primo a cedere in questa situazione?
"E' una questione fin troppo personale per mettere bocca. Tatticamente non si discute, poi secondo me non è così. E' una questione puramente personale, se parliamo di calcio. Son problemi loro. Sneijder non si discute.
Qual è il ricordo più bello dei tuoi anni in nerazzurro?
"Uno solo? Non ho il rimpianto di non aver vissuto il Triplete. Hanno deciso di puntare su altri tipi di giocatori, io in scadenza. Sono stato contento di com'è andata per i ragazzi. Ci mancherebbe, avrei un rimpianto se avessi potuto scegliere. Se non fai parte più del progetto, da una parte dispiace ma fa parte della vita. Non ce l'ho con nessuno. Succedeva con tutti, anche con quelli che hanno avuto un grande o un piccolo passato.
Torni con piacere a Milano quando puoi?
"Parecchio. Io sono tornato alla Pinetina e vengo più che volentieri. Non posso stare tutti i giorni lì. Vengo anche lì per imparare, siamo colleghi di banco con Stramaccioni, ho l'opportunità di chiedergli tanti consigli".
Autore: Mario Garau / Twitter: @MarioGarau
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