“Eh ma l’Inter deve incontrare Roma, Napoli, Fiorentina e Lazio. E giocare la Champions. Chissà dove sarà alla prossima sosta delle nazionali”. Solo un mesetto fa i capiscers del “so tutto io” e del non argomentare nulla che tanto basta sparare sentenze, calendario alla mano, continuavano a prevedere un futuro nefasto per i nerazzurri. Come se dovesse essere così. O volessero fosse così. Siccome però le partite si devono vedere e soprattutto si deve capire e analizzare ogni questione del verde, perché il risultato è fondamentale, ma la prestazione alla lunga è sempre quella che determina le stagioni, si poteva tranquillamente prevedere come Lautaro e compagni avrebbero potuto dire la loro. Certo, vincerle tutte ad eccezione della trasferta di Napoli – quella decisa da un rigore assegnato per un lapalissiano errore di segnalinee, arbitro e Var - era difficilmente pronosticabile, ma sicuramente più plausibile di un’Inter in caduta libera. Chivu è stato bravissimo, idem i calciatori, ad affrontare un ciclo di partite terribili nel migliore dei modi.

Adesso però, paradossalmente, viene il difficile, perché devi provare a restare su un livello altissimo. Con l’obiettivo di provare a competere ovunque. Le prossime gare mica saranno facili. Il derby - nonostante oggettivamente una squadra sia da decenni più forte dell’altra - è sempre una partita secca, quindi può succedere di tutto, banale, ma veritiero, mentre l’Atletico, soprattutto in casa, è avversario ostico. Sostanzialmente poi non ci si fermerà praticamente mai, a dicembre ci sarà pure la Supercoppa Italiana, quindi davvero altro che tour de force… Per le nazionali se ne riparlerà a marzo, quando probabilmente arriveremo nel momento clou della stagione. Come però giustamente ha detto Akanji: “Siamo primi e vogliamo restarci”, l’auspicio è che raggiunta una certa costanza di risultati e prestazioni per tutti gli interisti è che l’asticella continui a salire.

Siamo a novembre, sembra già trascorsa una vita dall’inizio dell’annata, il che è vero, ma non siamo neppure a metà dell’opera. Questo per dire che ogni giudizio è provvisorio, non può essere altrimenti, però sinora Chivu è stato assolutamente eccezionale. E i suoi ragazzi sembrano aver ritrovato quella fame di vittorie, quella cattiveria agonistica e quella voglia di zittire i propri detrattori che potrebbero risultare determinanti in questo 2025/26. A Torino intanto hanno esonerato Tudor, a Napoli – nonostante i favori arbitrali ricevuti da errori marchiani di professionisti che sfortunatamente spesso hanno sbagliato in favore sempre del medesimo team – Conte ha pubblicamente strigliato gli azzurri. E non sembra tirare proprio un’aria serena… Sull’altra sponda del Naviglio invece l’obiettivo stagionale dichiarato è quello di battere l’Inter, perché di titoli, nonostante un mister top e un mercato importante, è vietato parlare. E meno male che fino a un mesetto fa quelli che nella melma erano i giocatori dell’Inter…

Sezione: Editoriale / Data: Ven 14 novembre 2025 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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