Sono fortemente convinto – e a supporto della mia tesi ci sono anche classifiche e risultati oggettivi – che l’Inter sia da anni e anni molto più forte del Milan. Non parliamo però di un biennio, nemmeno di un lustro. La verità è che negli ultimi due decenni quasi sempre i nerazzurri sono stati superiori ai rossoneri. A volte di poco, altre in maniera quasi imbarazzante. Paradossalmente però la scorsa stagione questa superiorità schiacciante è stata controproducente, almeno a livello mentale. Lautaro e compagni venivano da 6 derby vinti in ciabatte o quasi, ma nonostante l’ampio divario tra le due squadre per cinque volte di fila poi i nerazzurri non sono stati capaci di sconfiggere i rivali cittadini. Ed ecco quindi la Supercoppa Italiana conquistata dal Milan (con merito, ma con il solito aiutino arbitrale di cui nessun tifoso col microfono fa mai menzione), l’eliminazione netta in semifinale di Coppa Italia, una sconfitta in campionato e infine un pareggio beffardo al ritorno con un altro abbaglio del direttore di gara da mani nei capelli e una partita che sarebbe dovuta finire tanto a poco, ma ripresa solo all’ultimo secondo.

Tutto questo per dire che probabilmente, sicuramente in modo inconscio, ma determinante, il sentirsi troppo più forti del Milan ha portato a più approcci scorretti per un match così determinante. Quasi come se gli interisti, consapevoli della propria forza, ma pure di quella del Diavolo, pensassero che prima o poi l’avrebbero portata a casa. Semplicemente perché doveva essere così. Ecco, questo non va bene. Un po’ come quando diciamo: “L’Italia è sempre l’Italia, abbiamo vinto quattro Mondiali e due Europei. Siamo per forza più forti”. La storia sicuramente ha un suo peso, il blasone incute timore. Porta rispetto. Ma alla fine l’unica cosa che conta è sempre il verde. E devi sempre dimostrare di essere più forte del tuo rivale. Altrimenti, se poi le cose vanno male, torni a casa con le pive nel sacco. Semplicemente perché hai peccato in qualcosa.

Domenica – sentendo l’opinione di tifosi e addetti ai lavori – la partita dovrebbe essere equilibrata. Da 1X2. Bene che ci sia questa sensazione, così la fame di vittoria sarà a mille per tutti. E magari quei pensieri dell’aver già vinto quasi prima di essere scesi in campo, ripeto sicuramente inconsci, ma alla fine un boomerang per come sono finite le ultime gare, non saranno presenti in alcun calciatore. E allora che vinca davvero il migliore. E soprattutto chi se lo meriterà sul rettangolo di gioco. Sperando che Sozza e i suoi assistenti non siano protagonisti in negativo di una partita che da troppo tempo l’Inter non porta a casa.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 21 novembre 2025 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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