Finalmente ci siamo. Basta chiacchiere e suggestioni di mercato, stop alle polemiche extra-campo: dopo la sfida dal sapore di Champions League contro l'Empoli, questa stasera (alle 20.45) San Siro riaccenderà i suoi riflettori e alzerà ufficialmente il sipario sulla stagione 2019/20 dell'Inter. Una delle più attese del post-Triplete, con il Biscione che da qualche settimana a questa parte gode di maggiore libertà sul mercato (dopo aver dato la giusta dose di ossigeno ai propri conti) e di un allenatore di spessore internazionale come Antonio Conte, alla guida della Beneamata nell'annata della riscossa. O meglio, della rincorsa. Conte dixit.
Particolarmente motivato e stuzzicato dalla possibilità di spodestare finalmente dal trono la sua Juventus, vecchio amore passato ed ora principale avversario dell'immediato presente e del prossimo futuro, lo stratega salentino ha comunque chiarito le gerarchie del campionato nella conferenza stampa pre-Lecce di ieri. Senza però chiudere le porte ai sogni nerazzurri: "Ho sempre detto che volevo sentire anche un 1% di possibilità di poter competere per la vittoria. Penso che stiamo lavorando nella giusta maniera. Stiamo costruendo qualcosa di importante. Quello che posso dire è che la rincorsa è iniziata - ha assicurato il Comandante Conte -. Devo essere obiettivo e dire che c'è un gap nei confronti di due squadre che è molto importante e sono Juventus e Napoli. Come ho sempre detto io non posso mettere limiti, solo il tempo dirà per cosa lotteremo. Di certo non dobbiamo lavorare bene, ma meglio degli altri, se vogliamo fare qualcosa di straordinario. Mi dà fiducia avere un gruppo di calciatori che hanno voglia di fare. C'è grande disponibilità e quando c'è questo non bisogna porsi limiti ben sapendo che la strada sarà in salita. Vedremo se la nostra rincorsa sarà lanciata o con step più lenti per la vetta".
L'importanza del gruppo, il motto "Testa bassa e pedalare". Concetti che Conte ha cerchiato in rosso dal primo giorno ad Appiano Gentile, esponendosi mediaticamente ed inculcando il pensiero ad Handanovic e compagni. Anche se "quando arrivi in una nuova squadra e porti una nuova idea di calcio non è semplice perché hai bisogno di tempo per entrare nella testa dei calciatori, per il cambio di metodo. In maniera molto sincera debbo dire che la disponibilità e l'apertura che ho avuto qui ci ha permesso di avere una nostra identità - ha detto ancora ai microfoni del Suning Training Centre -. Sicuramente dovremo fare degli step per migliorare ma dopo un mese e mezzo posso ritenermi soddisfatto perché vedo che i calciatori sono entrati nell'idea di calcio che vogliamo. Detto questo ci sarà da migliorare tanto e lavorare molto sui dettagli ma il grosso è stato assorbito e questo è positivo". Identità che si è potuta apprezzare nelle numerose uscite in pre-season, con diversi capisaldi che al momento appaiono intoccabili: il 3-5-2, la compattezza difensiva e l'aggressività.
L'unica pecca dei primi test stagionali aveva riguardato la finalizzazione dell'azione, complice anche l'attacco leggero ed orfano di un bomber di razza nei primi mesi di lavoro dell'ex c.t. della Nazionale. Ora, per la prima volta in carriera, Conte potrà affidarsi alla potenza di quel Romelu Lukaku più volte corteggiato ed ora finalmente conquistato grazie all'apporto economico garantito da Steven Zhang. Un centravanti che, oltre a garantire da anni un'importante mole di gol, "è arrivato carico di entusiasmo" come ammesso dallo stesso tecnico in sala stampa. "Un ragazzo solare, si è fatto ben volere dal gruppo. Si è messo totalmente a disposizione. Sta lavorando duramente anche lui. E' arrivato dopo un periodo in cui era un po' ai margini allo United e quando sei ai margini l'allenamento non è mai al 100%. Ha grossi margini di miglioramento sotto tutti i punti di vista, è un giocatore importante con grande potenziale. Ha solo 26 anni. L'ho provato con Lautaro, con Politano, con Esposito. Sono contento della sinergia che sta nascendo tra questi calciatori". Fuori dai discorsi, come noto, Mauro Icardi, mai nominato per nome dal tecnico che ha invece preferito utilizzare il termine 'giocatore' per inquadrarlo quando incalzato in conferenza: "Io ho grande rispetto nei confronti di tutti, ma da parte mia non c'è alcuna turbativa. Stiamo lavorando in maniera seria, sapete benissimo quale linea è stata presa nei confronti del giocatore ma da parte mia non c'è alcuna turbativa" ha tagliato corto l'ex Chelsea.
Ora c'è il Lecce da superare e un pubblico, quello nerazzurro, da conquistare a suon di risultati: "Non ho mai cercato l'empatia nelle mie esperienze, c'è sempre stata ma io non l'ho mai cercata. Io sono questo, mi si vede. Nel bene e nel male, nelle partite, negli allenamenti e nelle conferenze. Ma io non vado a cercare la simpatia del tifoso. Io sono questo. Quando sposo una causa lo faccio totalmente, nel bene e nel male. Sono contento che ci sarà il pienone domani. Avvertiamo grande entusiasmo e questo è molto positivo per me, il club e i calciatori. E' normale che noi dovremo meritare questo entusiasmo e questa passione". E allora, che la rincorsa dell'Inter di Conte abbia inizio. Su tutti i fronti. Da oggi la parola passa la campo.
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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