Nella partita che valeva una stagione, la partita da dentro o fuori che poteva segnare la storica impresa o un fiasco totale, con il fiato del Milan sul collo in campionato, l’Inter risorge e, dopo un mese di grandi difficoltà in Italia, gioca allo Stamford Bridge una partita perfetta che le permette non solo di tornare a casa indenne (anche lo zero a zero sarebbe bastato per passare il turno) ma va oltre andando a vincere con un gol, guarda caso, proprio di quel Samuel Eto’o tanto criticato, colui che dal ritorno dalla coppa d’Africa non aveva più giocato come ci aveva abituato ad inizio stagione, tanto da far parlare di “mal d’Africa”. Altro che male, Eto’o ha dimostrato che quando le partite contano lui c’è eccome, e nel finale è andato anche vicino al personalissimo raddoppio. Un giocatore sempre pronto a fare la differenza, finalmente decisivo in Champions (vero, Ibra?), come lo era stato nella finale dello scorso anno a Roma.

Una partita vinta due volte, all'andata e al ritorno, un passaggio del turno netto e inconfutabile, frutto di due prestazioni convincenti, che non lasciano alcun dubbio. Una soddisfazione anche per Mourinho, i maligni non vedevano l’ora di ritrovarlo al centro della bufera dopo l’eliminazione dell’Inter, di metterlo sulla graticola con una squadra fuori dalla Champions e che si è fatta rimontare dal Milan, pronti a chiederne la testa. Invece la sua Inter doppia il successo dell’andata sul Chelsea, non va mai in affanno, gestisce la partita nel migliore dei modi, controlla il risultato e al momento giusto punge in contropiede. Impeccabile. L’attacco è la miglior difesa si suol dire, deve pensarla anche così Mourinho che ha preferito non soffrire chiudendo la squadra in difesa, ma tenendo alto il baricentro impedendo ad Ancelotti di fare il suo gioco. E il campo gli ha dato ragione. Quel campo che lo aveva visto tante volte vittorioso alla guida dei Blues, fino alla cacciata di Abramovich, che voleva vincere la Champions League. Invece ancora una volta torna a casa a mani vuote, mentre ai quarti ci va l’Inter. Un altro grande sassolino che lo Special One si è tolto dalle scarpe questa sera.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 17 marzo 2010 alle 00:01
Autore: Domenico Fabbricini
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