Un nuovo capitolo della storia dell'Inter sta per cominciare, una svolta epocale, non solo per il Biscione ma anche per tutto il calcio italiano. Non ci credevo, non ci ho voluto credere che la Morattinter potesse finire così presto, pensavo che fosse troppo grande l'amore di Massimo Moratti per la sua creatura e cercavo di auto-convincermi che ci fosse una speranza che questa bellissima storia di 18 anni molto spesso indimenticabili non potesse essere già arrivata ai titoli di coda.

Speravo che Inter e Moratti rimanessero un binomio inscindibile, sinonimo spesso di grandi vittorie, a volte di sconfitte incredibili, di pazzia ma soprattutto di una passione smisurata e di un grande amore, di quelli che passano una sola volta nella vita. Quando Massimo si è presentato a sorpresa per due volte a Pinzolo speravo che ci fosse ancora qualche possibilità che ci potesse essere un finale diverso, ma quando oggi ho visto con i miei occhi Erick Thohir, lì a due passi da me, proprio lui l'indonesiano, quello che avevo visto solo su internet tra una presentazione e una partita di basket era invece all'Hotel Armani a trattare con i Moratti.

Tutto all'improvviso è diventato chiaro e delineato, una fitta al cuore, la sensazione che qualcosa di storico fosse a portata di mano. L'Inter avrà così un presidente indonesiano, la globalizzazione arriva addirittura a impadronirsi del Biscione. I Bauscia erano diffidenti anche con il buon Ernesto Pellegrini, figurarsi per un tycoon sconosciuto che arriva da uno degli estremi della terra. Segno dei tempi, segno che la crisi colpisce dappertutto, a ogni latitudine e a ogni livello, che serve l'aiuto di qualcuno per rimanere al vertice e non deludere più i tifosi come nell'ultima stagione.

Diffidenza, ma una garanzia, che si chiama Massimo Moratti. Se dopo tante riflessioni ha preso questa decisione, se ci ha pensato e ripensato vuol dire che il bene dell'Inter è assicurato, che i tempi difficili possono diventare presto già un ricordo, anche perchè va bene il modello Arsenal ma non si è mai visto un presidente presentarsi a mani vuote ai suoi nuovi tifosi senza un bel regalo che dimostri subito le sue intenzioni di vittoria. Lavezzi, Fabregas, Hernanes, i tifosi nerazzurri sognano il Top Player ma non sarebbe poi così male se il primo passo della nuova Indo-Inter fosse quello di rilanciare subito la sfida ai più forti e mollare definitivamente la trattativa con la Juventus per Isla, dopo tanto tempo perso inutilmente, a visite mediche già annunciate. 

Il primo regalo invece potrebbe essere proprio Zuniga, il preferito di Mazzarri ma anche il desiderio numero 1 di Conte, per dare subito un messaggio forte e chiaro che la musica è cambiata, che la sfida è lanciata, per iniziare una nuova e bella storia, di amore e di passione, colorata sempre di nerazzurro ma all'indonesiana. Se Moratti ha fatto questa scelta vuol dire che è quella giusta, dopo questi 18 anni non si può non dargli tutta la fiducia possibile, anche se qualche dubbio nel popolo Bauscia, ci sarà sicuramente.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 26 luglio 2013 alle 00:01
Autore: Marco Barzaghi / Twitter: @marcobarzaghi
vedi letture
Print