Leggo e sento di un accordo già raggiunto con il Paris Saint-Germain, anche se Juventus e Roma giocano d'astuzia parlando direttamente con il diretto interessato, con i bianconeri che avrebbero addirittura schiacciato sull'acceleratore ottenendo l'ok del giocatore e aspettando la scadenza del suo contratto per accoglierlo allo Stadium. Il PSG è infastidito e predilige l'asse milanese, ma questo scenario mi fa lo stesso un po' paura perché nel calcio di oggi le trattative vanno avanti come e quando vogliono loro, i giocatori. Ma non importa, ora Thohir non può e non deve sbagliare. Adrien Rabiot è il nome nuovo, una possibilità, un grande assist per far capire che il nome Inter può essere ancora protagonista, sin da subito. Un profilo ideale che soddisferebbe tutte le esigenze del mercato nerazzurro, sia a livello tecnico che economico. Il colpo francese non dev'essere fallito anche per non creare ulteriore distanza con le antagoniste di sempre e non far venir meno un aspetto che i tifosi interisti hanno paura di perdere dopo annate buie e che ora rivendicano, anzi, pretendono: Thohir quindi agisca, soprattutto per il prestigio.

Ora serve un segnale, un colpo, senza 'se' e senza 'ma'. Il tycoon avrà preso nota del poco entusiasmo con cui i tifosi hanno salutato il primo giorno della sua nuova creatura. Giornata cupa, piovosa, apparentemente triste e quindi un acquisto del genere potrebbe scacciare queste nubi, almeno parzialmente, che hanno offuscato questo inizio di stagione. Nessuno si aspetta Messi o Ronaldo, neanche un profilo alla Dzeko a quanto pare, ma un Rabiot sì, assolutamente. Per M'Vila sembra ormai fatta: scrivo mentre la situzione legata al mediano francese è in netta evoluzione e non è da escudere che quando leggerete queste considerazioni l'ex Rennes possa già essere un nerazzurro. Ma questa operazione la reputo solo il primo mattone, ancora troppo piccolo per poter ri-pensare in grande. 

In questi mesi ho letto di tanti e importanti nomi, forse troppi, seguiti dall'Inter affievolitisi tristemente con il passare delle settimane: Dzeko sarebbe stato il massimo, un colpo internazionale, uno di quelli pesanti e, perché no, con la giusta strategia anche intelligente a livello economico, perché tutto ruota sempre e comunque intorno a lei, l'economia. Purtroppo il bosniaco sembra già storia. Thohir è stato chiaro sin dal primo giorno anteponendo la salute societaria a tutti gli altri discorsi, anche tecnici, ma nella sua prima e vera campagna acquisti da numero uno dell'Inter sarebbe lecito attendersi interventi di primo livello, almeno uno. Ecco perché l'ipotetico acquisto di Rabiot avrebbe un molteplice significato: giovanissimo (classe 1995), centrocampista moderno, duttile tatticamente e con un mancino importante. Bravo di testa e personalità da vendere per un giocatore che ama toccare tantissimi palloni. Insomma, un vero protagonista, anche... economico. La scadenza del suo contratto (2015) e una valutazione (circa 5 milioni di euro) del cartellino abbordabile, infatti, hanno fatto drizzare le antenne di tante squadre, anche quelle 'sbagliate'.

Ritengo quindi che Thohir non debba uscire sconfitto da questo derby di mercato tutto italiano. Si perderebbe un prospetto assoluto a condizioni ottimali a vantaggio di Juventus e Roma, proprio loro. Pochi motivi, ma sufficienti per far innervosire o deprimere ulteriormente un popolo che oggi ha solo bisogno di nuovo e 'prestigioso' entusiasmo. Ecco perché... Adrien Rabiot.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 06 luglio 2014 alle 00:01
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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