L'Inter non ha sbagliato un colpo, non finora perlomeno. Eppure quella contro la Fiorentina dovrà essere, usando le parole di Walter Mazzarri, "un’altra prova, un altro step del processo di crescita di questa squadra, perché quella dei viola, è una squadra che ha caratteristiche diverse sia dalla Juventus che dal Sassuolo”.

Nulla di più vero. Ancora una volta il navigato allenatore dell’Inter ci ha visto lungo anche se, analizzando il quadro nel suo insieme, sfugge all’attenzione di Mazzarri il particolare che la squadra dei nerazzurri e la formazione allenata da Vincenzo Montella hanno numerosi punti di contatto che le rendono tremendamente simili sotto tanti punti di vista.

Alzi la mano, ad esempio, chi all’inizio della passata stagione avrebbe accreditato la Fiorentina come una squadra in lotta per un posto Champions. In pochi, certamente, perché, partendo dal nulla e da una stagione non proprio esaltante, Vincenzo Montella ha saputo risollevare le sorti del club gigliato partita dopo partita, step dopo step. Mazzarri all’Inter sta facendo lo stesso percorso intrapreso dall’aeroplanino a Firenze e quello contro la Fiorentina sarà, necessariamente, l’ennesimo banco di prova a cui questa squadra dovrà sottoporsi per confermare quanto di buono fatto vedere finora.

Il processo di crescita della Fiorentina, inoltre, è passato attraverso l’impronta ben definita data dal proprio allenatore sul modo di giocare della sua squadra, a partire dal modulo, fino alla scelta, seppur molto ovvia di un’ossatura titolare insostituibile composta da Rodriguez, Savic, Pasqual, Cuadrado, Pizarro e Borja Valero. I titolarissimi di Montella hanno aiutato il tecnico nell’impiantare nel resto della squadra un’idea tattica ben precisa, fatta di passaggi corti, grande possesso palla e verticalizzazioni lungo gli esterni.

Se ora provassimo a sostituire al nome di Montella quello di Mazzarri e ai componenti della rosa della Fiorentina quelli dell’Inter il periodo perderebbe di significato? Assolutamente no, perché da quando si è insediato sulla panchina dell’Inter, con l’idea, il principio e la cultura del lavoro, l’allenatore nerazzurro è riuscito a trasformare una squadra priva di identità in una capace di giocare quasi a memoria, trovando solidità in mezzo al campo e velocità lungo le fasce laterali. Per fare questo, ovviamente, si è affidato a quei giocatori che più possono garantire equilibrio ad entrambe le fasi; ha scelto dei titolarissimi in grado di gestire, nell’arco dei 90 minuti, il possesso palla ed il ritmo del match.

Montella è riuscito a rivalutare un giocatore dato per finito come Giuseppe Rossi, ha dato nuova linfa a Pizarro e Aquilani ed è riuscito a far risorgere due giocatori retrocessi sul campo come Borja Valero e Gonzalo Rodriguez. Mazzarri, dal canto suo ha restituito al mondo del pallone due ottimi prospetti come Ricky Alvarez e Jonathan, ha ricostruito un finale di carriera ad alti livelli per Cambiasso e ha dato una nuova iniezione di fiducia a due giocatori come Juan Jesus e Ranocchia che nella passata stagione, insieme ai compagni, hanno racimolato ben 57 gol subiti al passivo.

E pazienza se a conti fatti queste scelte condizionino l’inserimento in squadra di possibili prospetti come Mati Fernandez e Iakovenko per la Fiorentina o Kovacic e Icardi per l’Inter. Squadra che vince non si cambia ci raccontavano i vecchi saggi e per i due allenatori si può tranquillamente assimilare al concetto “equilibri perfetti non vanno toccati”.

Due squadre a specchio, insomma, strutturate su un 3-5-1-1 in grado di mettere in difficoltà qualunque avversario. Due formazioni temibili con una singola differenza, quell’impegno in Europa League per la Fiorentina, che inevitabilmente condizionerà il proseguo del campionato dei viola. Del campionato, si, ma non di questa singola partita. Una partita che può valere molto e che può dare, soprattutto tante risposte. Perchè sarà un’altra prova, un altro step nel percorso di crescita di entrambe le squadre.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 26 settembre 2013 alle 00:01
Autore: Emanuele Tramacere / Twitter: @tramacema
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