"La squadra migliore ancora oggi è l'Inter. E lo dico da tre anni. Che centrocampo ha l'Inter? Che attacco ha l'Inter? Chi ha comprato per sostituire le punte partenti? Che difesa ha? È una squadra esperta: a centrocampo e in difesa sono esperti e di qualità, in attacco e in porta uguale. Il cambio di allenatore ti dà motivazioni diverse anche se hai 30 anni e hai vinto quasi tutto: è un sistema collaudato, una squadra forte con ricambi. Ragazzi, questi hanno preso Akanji, hanno fuori gente importante". Parole e musica di Alex Del Piero, direttamente dagli studi di Sky durante il Club di Caressa.

"Io lo dico, anche se poi lo Zio Bergomi si incazza...", scherza Del Piero. Però non è che Beppe Bergomi si incazza, semplicemente va un po' più a fondo nell'analisi. E ha ragione da vendere, lo Zio. Al di là della conta dei titoli, sono anni che l'Inter è nettamente la squadra italiana più forte. Ma "più forte" cosa significa esattamente? Se per più forte si intende quella capace di raccogliere i migliori risultati, di arrivare a toccare vette europee sconosciute ad altri, di mostrare una proposta di gioco accattivante e moderna, di ottenere quasi il massimo potendo spendere quasi zero, allora sì: l'Inter è la più forte.

E infatti ha ragione Bergomi: l'Inter è la più forte perché è la più brava, non per grazia ricevuta o per obblighi derivanti dagli investimenti sul mercato. E fa bene l'ex capitano nerazzurro a chiarire il concetto ogni volta. Merito del lavoro di campo e della visione della dirigenza. Quest'anno l'ennesima scommessa scegliendo Cristian Chivu in panchina, un quasi neofita a livello di Serie A. Non a caso l'inizio di stagione era stato accompagnato da dubbi e tumulti, specialmente dopo l'estate turbolenta che seguiva all'amarissimo finale dell'Era Inzaghi. I ko con Udinese e Juve avevano rilanciato critiche asprissime e premonizioni di sventura: i soliti nazgul si stavano dando parecchio da fare.

E adesso? Già tutto dimenticato. L'Inter è tornata "la più forte", che è solo un modo gentile per dire che se poi non vince ha fallito. In un contesto dove Conte parla di "percorso vergine" e gli altri di "obiettivo quarto posto". Il giochino è ripartito.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 07 ottobre 2025 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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