Due settimane all'inizio del campionato. Le amichevoli sono finite, salvo aggiunta dell'ultimora al calendario, con la tappa di Valencia. Una serata a due facce. Dopo un tempo si poteva ben dire che ci aspettavamo qualcosa in più. Anche questo, volendo essere ottimisti, può essere un segnale positivo da mettere in valigia. Non possiamo accontentarci, non si cercano alibi. I rientri a scaglioni, un mercato difficile e ancora in corso, qualche infortunio. Tutti elementi di valutazione, ma il tempo delle scuse è finito, persino per le amichevoli. Si gioca per vincere, in ogni campo, in ogni gara. E' un mantra che Conte sta ripetendo di continuo e il prodotto si è visto nella ripresa in Spagna.

Dell'Inter che stiamo provando a conoscere nei primi vagiti "contiani", anche a Valencia si sono riconosciuti alcuni pregi e difetti. Non c'è ancora la conoscenza reciproca (come potrebbe essere altrimenti, con modulo e tanti interpreti nuovi). Nelle giocate si avverte talvolta una mancanza di pulizia spesso figlia di una condizione da perfezionare, di mancanze tecniche o di una discontinuità da correggere. Si nota qualche fallo in più, aspetto positivo, mentre Sensi continua ad essere una lieta sorpresa. Piace, come detto, il cambio di volto dopo un approccio migliorabile.

Per la rivoluzione serve tempo e non ce n'è molto. Nel mondo perfetto degli allenatori il mercato non chiuderebbe un giorno prima di inizio campionato, ma un mese, In quell'optimum sognato e voluto, a Conte mancano due tasselli. Uno è Edin Dzeko e lo sanno persino gli appassionati una tantum. I numeri degli ultimi due anni sanciscono una distanza che non parte dall'efficienza difensiva, bensì sul lato opposto delle due fasi. Serve aggiungere qualche gol, particolarmente a una squadra che non avrà più Icardi. 

Il secondo e il terzo dipendono dalle uscite. L'addio a Perisic è giusto, non ha mai fatto aderire il potenziale e il reale, anche se un guadagno maggiore sarebbe stato un bell'avere. Cedere anche l'ex capitano, Joao Mario e Dalbert, che i proverbiali entusiasmi luglio-agostani non hanno certo trasformato in un giocatore da squadra top, vorrebbe dire fare cassa e lasciare libero qualche slot, in modo da poter aggiungere al bosniaco un centrocampista e un esterno di fascia sinistra alternativo ad Asamoah. Non fosse stato per le intemperanze extra-campo, Nainggolan sarebbe stato perfetto per Conte ed è per questo che allo stesso modo lo sarebbe Vidal. L'esterno? I nomi in giro latitano, almeno quelli buoni. Diremmo Emerson, non ci fosse il blocco del mercato al Chelsea ad impedire ai Blues di prendere un sostituto. Biraghi, tutto sommato, non sposterebbe gli equilibri. Più che il terzo passo, sarebbe il secondo e mezzo.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 11 agosto 2019 alle 00:00
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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