"Sono stato sempre molto critico quando l'Inter affrontava le partite con troppa leggerezza. Sabato sera i famosi undici Medel in campo c'erano e hanno lottato su ogni pallone. Bravi.Davanti alla fame di vittoria mostrata dagli undici scesi in campo, ogni critica lascia il tempo che trova. La magia e il rispetto per i tifosi innanzitutto. Avanti così, Inter!".
Ernesto
"Buongiorno,a tutti i tifosi nerazzurri,
Finalmente !!!!
Si è vista una partita di calcio dell'Inter ,con una squadra reattiva,corta ,con un tasso tecnico importante.
Bravo mister,quello che normalmente nn si fa nel calcio ,e il perché è sempre celato,hai fatto giocare chi hai visto meritare forse,negli allenamenti,al di la' del nome o della cifra spesa.
Gioca chi sputa il sangue in campo,che corre con diligenza,che si propone,e che è rispettoso di tutto il gruppo e della storia della mitica maglia,nutro azzurra.
Grazie ancora a tutti,ora avanti col progetto tutti in discussione".
Vito
"Gentile Redazione,
in tutta franchezza, tentare di commentare lucidamente la gara contro la Roma è impresa abbastanza ardua - quasi come pisciare controvento - tanto se ne è ancora inebriati. Mi si perdoni l’immagine un po’ troppo bucolica, ma non trovavo un esempio più calzante per descriverne la difficoltà. Ma partiamo dall’antefatto. Quello che ha sorpreso e che ha fatto un po’ male leggere ad un cuore nerazzurro come il sottoscritto è stato quella serie di mail che nell’immediata vigilia della partita avevano fatto profusione di commenti deleteri di appassionati/tifosi che facevano quasi a gara di pessimismo cosmico (tanto per citare il Vs. editorialista Tramontana). Chi paventando, forse con sembianze da classico “tifoso del giorno dopo”, previsioni catastrofistiche (“....io per non soffrire andrò in pizzeria, guarderò il risultato a fine partita, così mi risparmierò 90 minuti di sofferenza”, Sig. Giuseppe), chi - affidandosi probabilmente ad oracoli solo epi
dermici - si lasciava andare ad altre ancora più apocalittiche (“Sabato sera dalla Roma ne prendiamo 10....”, Sig. Andrea), chi finiva proprio risucchiato in un astrale buco più nero che azzurro (“Sabato credo che con la Roma ne prenderemo 17”, Sig. Mario), chi ancora tirava “parzialmente” in ballo certe parti anatomiche di Mancini, manco l’avesse scambiato per il Paolo Bonolis di “Avanti un altro” (“Se devo valutare il potenziale direi che la Roma vince facile, ma Mancini ha culo e quindi... Se gioca alla pari ci sfondano. (....)”, Sig. Enzo), chi infine - riferendosi probabilmente al sottoscritto - e facendo appello ad argomentazioni simil-filosofiche pregne di una prosopopea quasi sacchiana di appassionato (forse) molto avvizzito e poco “sognante” - si abbandonava a considerazioni di una sicumera paradossalmente tafazziana (“Al netto di eventi rocamboleschi, (...) allora non c'è dubbio che saremo surclassati. Il torello ai nostri danni, sebb
ene siamo a S. Siro, non è un'ipotesi da scartare. A mio parere, sabato sera l'Inter vedrà delle streghe. (...)”, Sig. Vittorio). Alé!
“Ma sì, adbondantis in adbondantum”, avrebbe stigmatizzato pure Totò. Mancava solo che si palesassero sulla piazza virtuale una sorta di strilloni di una volta col loro invito spassionato “Venghino, siori, venghino!”, per reclutare altri pessimisti a sputar sentenze precostituite, ma l’esito ratificato sul campo di gioco è stato fortunatamente ben altro. Lo scontro al vertice Inter-Roma è stato tutto fuorché la “consacrazione” della fiera dei disfattisti. E non volendo scomodare il nostro “Caro leader” per interrogarlo su quale fosse la “giusta” unità di misura di atteggiamenti o affermazioni votati al pessimismo esasperato - visto che lui professa di essere un profondo conoscitore nonché convinto avversario di gufi, rosiconi e disfattisti un tanto al kg - non rimaneva altro che arrangiarsi, ché gli italiani ne hanno fatto un’arte. Al Nordest, poi, non ne parliamo, con tutte quelle partite IVA che (una volta) proliferavano!
Secondo logica - e si sa che il calcio non è una scienza esatta, altrimenti come ha esternato qualcuno, le gare terminerebbero tutte 0-0 o addirittura, secondo altri, manco si giocherebbero..... -fronteggiandosi la miglior difesa nerazzurra (7 gol subiti) col miglior attacco capitolino (25 reti realizzate), il risultato algebricamente più corretto sarebbe dovuto essere il pareggio. Ne avrebbero convenuto persino gli studi commercialisti, pur trattandosi solo del bilancio di una partita di calcio.... Invece, contro ogni “ragionevole” previsione ed in barba pure a ricorrenze pagane anglosassoni che poco c’azzeccano con la cultura cristiana latina, i nerazzurri si sono permessi di fare omaggio di un saporito “dolcetto” ai propri appassionati - ben più che gradito - riservando invece alla controparte romana un amaro “scherzetto”, che sarà verosimilmente duro da metabolizzare.
Comunque, già dalla vigilia della gara, con la sola designazione di un arbitro “gradito” come Rizzoli, le aspettative interiste volgevano verso il sereno: ciò che stupisce era come mai per l’architetto di Mirandola (MO) fosse dovuto trascorrere esattamente un intero anno dall’ultima sua designazione nerazzurra (1/11/2014). Le altre grandi, invece, avevano beneficiato nello stesso periodo temporale di svariati abbinamenti con l’arbitro emiliano (4 volte a testa le 2 romane, in 3 occasioni Juve e Napoli ed un paio di volte anche Milan e Fiorentina): allora perché questa evidente sperequazione contro i nerazzurri, cari Nicchi e Messina? Solo perché le statistiche di Rizzoli con l’Inter sono “troppo floride” - sia in termini di alternanza dei segni della schedina che di cartellini e rigori a favore o contro (in rapporto alle altre grandi della Serie A) - che si aveva forse timore di “agevolarla” oltre misura? La carriera dell’arbitro emiliano a tinte
nerazzurre è, in effetti, fra le poche praticamente senza macchia, se si esclude quella finale derby di Supercoppa Italiana a Pechino dell’agosto 2011, che venne giocata però sull’ “onda emotiva” dell’emersione delle cosiddette “intercettazioni-bis” a carico dei nerazzurri....... Gasperini non se n’è mai doluto abbastanza per quella rimonta subita. Dacché è giocoforza chiedersi se “casualmente” per l’Inter (caso Rocchi a parte), le cosiddette ricusazioni funzionino solo all’incontrario, nel senso che è la CAN A che “si era astenuta” dal designarle uno fra gli arbitri migliori. Come si giustificano queste statistiche??? In ogni caso fa specie che l’Inter - prendendone quasi atto e per farsi pertanto ben volere dalla classe arbitrale (ma quali sarebbero le sue colpe?) - abbia “dovuto” assumere come team manager persino un ex arbitro come Andrea Romeo (caso unico in Serie A, per quel che mi risulta). Peccato, però, che nessuno degli ex
colleghi si chiami Giulietta: ecco perché forse la scintilla non è (ancora) scoccata....... Buttiamola pure in vacca (senza alcuna citazione partenopea......., per carità!), ma fortuna vuole che a confortare, comunque, i nerazzurri si sia paventato lo score di Rizzoli che in tutte le precedenti direzioni di Inter-Roma (o viceversa) riportava 5 vittorie dei milanesi (tra l’altro tutte in trasferta, tra campionato e Coppa Italia) ed 1 pareggio casalingo, con 14 gol fatti e 4 subiti: sì, insomma più che un arbitro, Rizzoli è un vero talismano anche se la direzione di ieri sera ha lasciato campo a più di qualche sbavatura, tipo i gialli estratti più per proteste che per i falli da tergo o l’incredibile tempo di recupero concesso nella 2a frazione!
Chiusa la lunga, ma doverosa (di questi tempi) parentesi arbitrale, ci si tuffa finalmente sulla disamina della gara. Ebbene, prima di tutto bisogna dare a Cesare ciò che è di Cesare, ossia fare i complimenti una volta tanto a Roberto Mancini per come ha saputo porre cotanto argine tattico al gioco offensivo dei giallorossi (che in trasferta si alimenta anche con frequenti ripartenze), sperimentando - stavolta con successo, a differenza che con la Fiorentina - alcune scelte di formazione apparse sulla carta tutt’altro che preventivabili. Ma stavolta non in fatto di moduli bensì di giocatori. Ad esempio gli esterni bassi di dx D’Ambrosio e di sx Nagatomo non se li aspettava proprio nessuno, forse soprattutto Santon e Juan Jesus (o Telles)........Mancini aveva detto nei giorni scorsi che avrebbe messo in campo forze più fresche: in effetti così è stato, ma nessuno si immaginava neanche lontanamente che fossero “gettati nell’arena” 2 terzini che radiomercato dà in continuazione sulla lista dei partenti a gennaio. Apprezzabile poi il lavoro in copertura di entrambi gli esterni alti Ljajic e Perisic, ma In particolare il sacrificio del serbo in veste di terzino aggiunto sulla corsia di un redivivo Maicon avrà fatto venire in mente a molti appassionati un certo Pandev di mourinhana memoria. Per non dire dell’illustre assente Icardi, per il quale Mancini pare abbia voluto unire l’utile (non dare punti di riferimento alla retroguardia giallorossa, preferendogli in quel ruolo il più mobile Jovetic) al dilettevole (nel senso che la scelta tecnica di escludere l’argentino aveva anche lo scopo - anche se non ufficialmente - di fungere come probabilissima “sanzione” per quell’uscita dell’argentino tanto spontanea quanto poco opportuna in quel di Bologna. A dir poco encomiabile, poi, la duplice azione di difesa e costruzione garantita dal trio dei centrocampisti, dove a parte “settepolmoni” Medel - stavolta anche in ve
rsione goleador - si è distinto il “tuttocampista” Brozovic e persino il colombiano Guarin, il quale, però, tanto per non venire alla sua fama, ha per così dire indugiato troppo (da par suo) su un paio di contropiedi al fulmicotone, addirittura uno sviluppatosi in 4 contro 2. Infine un doveroso accenno alla coppia Miranda-Murillo che - quando “riescono” a giocare insieme - paiono 2 veterani riuscendo a “trasfigurare” persino Handanovic, fino a renderlo più padrone delle sue indubbie qualità: basta che si decida con ‘sto c***o di rinnovo del contratto, che manco quello di matrimonio ne “I promessi sposi” di manzoniana memoria.
Molto movimentato ed interessante è risultato anche lo spazio interviste del post-gara, nel cui ambito i “professionisti” di Mediaset in particolare - con facce acconce più ad un funerale che alla gioia della nuova supremazia nerazzurra (non sia mai!) - hanno fatto ampio sfoggio della loro dotta cultura giornalistica indugiando da par loro col trafelato Mancini su aspetti meramente marginali e provocatoriamente polemici: le lacrime del tecnico jesino (“prezzemolino” Raimondi), l’esclusione di Icardi (Mikaela Calcagno, “Nostra Signora dei pseudo-feticisti”, chioserebbe Andrea Scanzi) e le argomentazioni “gratificanti” di Messer Ferrara - Ciro non Giuliano - (i “salvataggi” di D’Ambrosio e Nagatomo). I “doverosi” complimenti? Queste “benedette” bestemmie! Glieli ha fatti per prima solo la conduttrice Monica Matano su Sabato Sprint, sorella della compianta Cristiana nel cui programma, però, il sempre “rancoroso” Mondonico si è distint
o da subito con una domanda “poco originale” su Jovetic che ha lasciato indifferente il già carico Mancini (ma potrei pure aver capito o visto male, ché l’abituale tono liturgico del “Mondo” mi stava per far appisolare.....
Sono state tutte domande che hanno fatto indispettire (giustamente) Mancini, i cui autori non ha tardato (specie i 3 figuranti di Cologno Monzese), ma “elegantemente”, a mandare a ca**re (scusate il francesismo, ma quando ci vuole, ci vuole!) E per fortuna che in studio non era presente il sedicente giornalista Bargiggia che avrebbe potuto magari chiedere a Mancini, pur rimanendo serio, se con la prestazione “incerta” di ieri sera la valutazione di Kondogbia non si sarebbe potuta deprezzare ulteriormente dal suo stesso sbertucciamento di 2 milioni di €...... E’ proprio vero e ieri ne ho l’ennesima conferma: gli “amici” di Premium, oltre a manipolare bravamente commenti, moviole e statistiche e ad indottrinare sistematicamente gli opinionisti in studio (qualche tempo fa sentii distintamente la Calcagno introdurre il neofita ed ex interista Massimo Paganin con questo incipit: “Devi imparare a.....”), “agiscono” sempre più impudentemente anche sulle regie televisive delle dirette, “personalizzandole” in base alle squadre. Ad esempio, avendo guardato con interesse anche il derby piemontese preserale, non ho potuto non rilevare come le telecamere non staccassero praticamente mai dalla “sacra” diretta del campo di gioco (in perfetto stile british), mentre nelle gare dell’Inter è ormai prassi indugiare sui primi piani (insignificanti) dei giocatori che rientrano in retroguardia dopo magari un’azione offensiva, zoomare costantemente sulle (sempre poche, chissà perché?!) “belle presenze” sugli spalti nerazzurri, riproporre a noia una serie innumerevole di replay anche, che so, su tiri svirgolati o fuorigioco chilometrici, ed altre amenità, perdendo sempre porzioni di diretta. Ieri sera in particolare, le inquadrature su Icardi si sono patologicamente sprecate, forse nella speranza di cogliere qualche (eventuale) “colpo di testa” dell’argentino che, invece, se ne è rimasto emarginato e mascherato (ma non in abiti da Halloween) ad espiare la sua “colpa”. In fin dei conti il suo cognome inizia per “I”, mentre invece per rintracciare personaggi “inaffidabili” bisogna scorrere la lettera “B” ed al Milan ci sarebbe l’imbarazzo della scelta, a prescindere dal lignaggio. Tre nomi a caso? Berlusconi, Bee, Balotelli. E’ da tempo poi, e chiudo (anzi mi scuso con gli eventuali lettori per “l’abituale” prolissità), che mi sono ridotto anche a non ascoltare più l’audio della partita - né quello ufficiale e manco quello del telecronista “tifoso” - preferendo di gran lunga quello ‘ambiente’, quando disponibile, anche se a volte sembra taroccato pure quello, ma non vorrei esagerare con i complimenti al personale di Mediaset....
Ed ora sotto col Toro, anzi sopra (anche se l’Inter è femmina!) perché il sogno Champions deve continuare e solo rimanendo attaccati ai vertici della classifica il traguardo potrà essere perseguibile.
Cordiali saluti".
Orlando
"Cari amici andiamo a rileggerci i commenti dopo le ultime prestazioni della nostra beneamata dalla Fiorentina in poi . Non bastano le tonnellate di m...dei tanti facili detrattori tra i non pochi nemici della carta stampata , che ci davano per "asfaltati" dall'attacco atomico della grande Roma , ci siamo messi pure noi tifosi a maltrattare tutto e tutti , Mancio in testa , bollandolo come un presuntuoso e capriccioso incompetente .
Chissà il finimondo che sarebbe successo se avessimo perso (e avrebbe potuto comunque succedere) o peggio se avessimo perso largamente (cosa che molti , anche tra noi tifosi temevano) .
E invece no !!! Risultato a parte , grande prestazione di cuore , carattere e anche di tecnica e diciamolo con un Mancio che ha stupito tutti .
Siamo diventati i più forti o irresistibili ? certo che no ! lo diventeremo a breve ? nemmeno . Tuttavia, premettendo che nessuno tra i responsabili societari ha mai preannunciato di poter vincere lo scudetto (o ce lo siamo dimenticato ?) in una squadra che è ancora un cantiere aperto e che proprio per questo ha ampi margini di miglioramento , cuore , grinta , cervello e un ottimo direttore d'orchestra come il Mancio insieme ad una classifica che ha dell'incredibile , date le premesse , mi sembrano degli ottimi ingredienti per puntare a quel 3° posto che pare al momento l'unico obiettivo realistico , ancorché complicato , da raggiungere .
Perciò amici al prossimo pareggio o alla prossima sconfitta , che inevitabilmente arriveranno , smettiamola di farci del male , che tanto ci penseranno gli altri , alzando il volume del rumore , "il rumore dei nemici" . Forza Inter sempre e contro tutti . Amiamola !".
Gianni
"Gentile redazione,chapo al nostro mister Roberto Mancini.Alzi infatti la mano chi alla lettura delle formazioni ufficiali non ha storto il naso per qualche scelta inconsueta di troppo:due terzini che avevano visto il campo con il lumicino e l'esclusione dell'attuale capitano interista,nonché capocannoniere dell'ultima serie a non sono cose che si vedono tutti i giorni,specie in un big match come quello di ieri sera.Ma il Mancio non è un tipo che si è mai fatto molti scrupoli,e così ha messo da parte minuti giocati e fasce di capitano e ha buttato giù la formazione più adatta ad affrontare una squadra come la Roma.Certo,se si fosse limitato ha questo il tecnico Jesino avrebbe fatto solo il suo dovere,ma c'è un qualcosa in più nella partita di ieri,un colpo di genio tipico del Mancini giocatore.Come diceva la gazzetta stamane, il nostro mister ha infatti preso spunto dalla partita della squadra della capitale contro la fiorentina,ma ciò che a mio avviso non ha colto la rosea è che ci ha messo un pizzico di imprevedibilità in più,un'imprevedibilità con un nome e un cognome:Stevan Jovetic.Il montenegrino è stato l'unica punta del 4-5-1 di ieri sera,svolgendo con caratteristiche diverse il lavoro fatto da Djeko in Fiorentina Roma.Forse è proprio qui che Mancini ha vinto la partita,nella diversità del terminale offensivo di un modulo che profumava tanto di catenaccio al l'italiana.Sarebbe stato semplice e logico schierare un riferimento centrale che tenesse palla e facesse salire i compagni,ma l'ex tecnico di city e Galatasaray è andato oltre la logica,sconfinando nel l'intuizione geniale,quella di mettere una prima punta mobile,che però ha saputo anche nascondere la palla aggiungendo un po' di classe in più nello scarico successivo di quella che ci avrebbe messo Icardi.A ciò aggiungiamoci due esterni offensivi che hanno svolto un lavoro di Mourinhana memoria,un centrocampo che con Brozovic ha trovato anche un po di geometrie da aggiungere all'imprevedibilità di Guarin e alla forza di Medel e la scelta di due terzini che avevano giocato 100 minuti in due(peraltro tutti di Nagatomo)ma che si sono rivelati i più adatti a contrastare le folate di Gervinho e Salah ed ecco che il capolavoro è fatto e finito,l'autografo del grande allenatore si riconosce in ogni piccolo dettaglio".
Davide
"Salve redazione.
Reduci da un week end soddisfacente, vorrei fare i complimenti al Mister per aver azzeccato in toto la formazione e la tattica da usare contro la Roma.
Da Agosto ci fanno la testa così che non giochiamo bene, che non imponiamo il gioco, che non abbiamo un regista, che segnamo poco, che siamo brutti a vedersi.
Vero, siamo bruttissimi, ma siamo anche cattivi, farci un gol è un'impresa titanica e le sette vittorie di misura lo dimostrano.
Recriminano tutti e sette i team battuti dalla nostra Inter, benissimo, lasciamogli i piagnistei e continuiamo così, con altri 27 1-0 o 2-1 e facciamogli fare il fegato a pezzi.
ps. Finalmente quest'anno vedo la squadra andare sotto la curva e salutare il pubblico. Bravi, solo noi ignoravamo questa bellissima abitudine e la nostra curva che in 5 anni di limbo , raramente si è permessa di fischiare, se lo merita ogni domenica".
Mr. Funk
"Vero verissimo quanto scrive Gabriele Borzillo nel suo editoriale odierno 2/11/15.
Io vorrei però un Internazionale più bella dal punto di vista calcistico, ma mi accontento...Ero scettico ma visti i risultati che spero continuino, mi sto ricredendo.
Vengo al dunque, commentatori Mediaset Premium.
Sembra che questi non abbiano smesso di indossare la maglia per la quale hanno giocato, mi riferisco in particolar modo agli ex Milanisti.
Ieri sera dopo Lazio Milan che ho visto parzialmente, verso le 23 in collegamento dall'olimpico di Roma arriva l'allenatore del milan Sinisa Mjhailovic e l'ex portiere Givanni Galli che considero una persona equilibrata fa una battuta sui Miliardi spesi 35 piu o meno per Bacca dicendo che in quel caso sono stati spesi bene, rimarcando ( senza fare nomi ) che un'altra squadra ha speso una cifra simile per portare a casa un pacco.
Ora visto che non è la prima volta che capitano battute cosi spiacevoli, ai soloni di mediaset premium direi che è ora di finirla, commentate la partita, se ne siate capaci e le battute lasciatele ai comici. In ogni caso è ormai da diversi anni che finito di vedere la partita qualsiasi essa sia, spengo perchè questi soloni veramente, avranno giocato anche a calcio ad alti livelli ma ne capiscono veramente poco e si parlano addosso. Basta !!!
Grazie alla redazione per il lavoro enorme che fa...AMALA!!!".
Giampaolo
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