Quasi un anno dopo dalla delusione saudita, riecco l'Inter tornare in Arabia Saudita con tanta fame di rivalsa e riscatto. Avevano fatto molto clamore le parole di Chivu nella conferenza stampa pre-partita: "Visto che siamo qua, anche se non meritiamo, approfittiamo del nuovo format che è un regalo a noi e al Milan". E dunque i nerazzurri partono forte contro il Bologna e basta 1 minuto e 20 secondi per scaraventare in rete il vantaggio. Anticipo favoloso di Bastoni, che è un'arma affilata rilevante in fase offensiva, e mezza rovesciata di Thuram concretizzata nel migliore dei modi. La reazione felsinea non si fa comunque attendere perché negli istanti immediatamente successivi il Biscione cala d'intensità e baricentro. L'abbassamento dell'intensità interista permette al Bologna di andare vicino al gol con il tiro di Bernardeschi, ben disinnescato da Pepo Martinez. Giocando con folle ritmo e determinazione, anche l'aspetto tecnico, talvolta, può essere messo in secondo piano. Giocare in modo perfetto tecnicamente è una prerogativa per non subire la furia dell'Inter e l'emblematica smorfia di Italiano dopo l'anticipo di Bastoni è stata lampante.

L'EQUILIBRIO REGNANTE E PERMANENTE. E se è vero che sugli spalti la situazione pubblico è tutt'altro che calorosa, differente è il discorso di campo, seppur a corrente alternata. Le due squadre si danno battaglia: il Bologna con la collaudata pressione alta, l'Inter (post-vantaggio) attende e costruisce con verticalità. Intorno alla mezz'ora l'episodio che muta il canovaccio statistico: Bisseck tocca col il polso e Orsolini è glaciale dal dischetto, pareggiando i conti. Parità ristabilita ed entusiasmo che caratterizza l'andamento di uno sviluppo equilibrato e frizzante. La conclusione di Dimarco, deviata da Lucumì, rischia di trasformarsi in una condanna per i bolognesi, ma la traiettoria procede all'esterno della porta (non di molto). 

FALLI, DENSITÀ, ERRORI, ORRORI AI RIGORI. I falli sono tanti perché l'aggressività è prorompente e dunque l'agonismo prende piede in modo consistente a inizio secondo tempo. La mancata accuratezza nei gesti tecnici condiziona e non poco l'avvio di ripresa. L'Inter prova ad aumentare i giri del motore con Luis Enrique che scaraventa un collo destro che Ravaglia respinge. La pressione nerazzurra aumenta nuovamente dopo una fase di stallo in termini di equilibrio. Ma sono gli errori tecnici a prendere il sopravvento nella gestione complessiva. Castro e Dimarco s'accendono in modo istantaneo e all'improvviso, andando due volte vicini al bersaglio grosso. La soluzione balistica da fuori area può e deve essere una soluzione a cui attingere, ecco perché Dimarco con il consueto collo esterno sfiora il raddoppio. Fabbian con il destro a giro impegna tantissimo Martinez, nel recupero l'accensione dei pericoli è costante e continua, soprattutto con l'avvicinarsi dei tiri dal dischetto. La lotteria dei rigori è fortemente imbarazzante: troppi gli errori, alla fine festeggia il Bologna che va in finale contro il Napoli.

L'Inter torna in Italia e non giocherà lunedì sera. Le due finaliste dello scorso anno eliminate in semifinale.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 20 dicembre 2025 alle 08:15
Autore: Niccolò Anfosso
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