Approfondimento su Tuttosport di Matteo Marani, che commenta i movimenti in Serie A e, in particolare, si sofferma su quelli in casa nerazzurra. "La sfida più affascinante resta quella di Antonio Conte. Da dieci anni, diciamo serenamente dall’uscita di José Mourinho, l’Inter è progressivamente scesa - sottolinea Marani -. È vero che nelle ultimi due stagioni Luciano Spalletti ha fatto un ottimo lavoro, con la qualificazione in Champions sempre centrata, ma è evidente che le ambizioni dei nerazzurri siano superiori a un quarto posto e per quelle si è sacrificato il tecnico di Certaldo. Suning ha innestato una marcia diversa: fatturato notevolmente cresciuto, una nuova e moderna sede, il progetto dello stadio, soprattutto Beppe Marotta e Antonio Conte. È la coppia, sperimentata a Torino, che dovrà riavvicinare l’Inter alla Juventus e superare l’eccellente Napoli di Ancelotti". 

"Sono convinto che Conte farà bene in nerazzurro - assicura Marani -. L’inizio è promettente: Sensi è regista di livello europeo, così come Barella, altro nome inseguito dai nerazzurri. Se sarà 3-5-2, il centrocampo di Conte è quasi fatto: Barella, Sensi e Nainggolan da interno, come già impiegato a Cagliari e nella prima Roma. Ovviamente con licenza di segnare. Negli ultimi 5 tornei ai quali ha partecipato, Conte ha vinto quattro volte. A questo va aggiunto il buon Europeo con l’Italia di tre anni fa. Antonio da Lecce ha alcuni punti decisivi dalla sua. Il primo è l’ossessione. Vuole vincere, è affamato di successo, spasmodico e martellante, un’energia che segnerà tutto l’ambiente. È un dettaglio, ma dice molto del professionista: Conte non comunica mai l’orario dell’allenamento con giorni di anticipo e questo per tenere sulla corda i giocatori. Il loro primo compito deve essere il calcio, non il tempo libero. Le regole che impone allo spogliatoio sono una garanzia, come ha rivendicato nelle poche risposte confezionate per il canale tematico all’arrivo a Milano. A Mauro Icardi il discorso sarà fatto con chiarezza. Già Spalletti aveva chiesto disciplina, al punto da togliergli la fascia, ma con Conte il messaggio sarà ancora più netto. Se da qui al 31 agosto l’argentino non sarà ceduto, dovrà mettersi al servizio del nuovo allenatore come un agnellino. È troppo ampio il credito di cui gode Conte. Non per l’investimento fatto su di lui da Suning, ma per curriculum. L’ultimo elemento di fiducia viene dal ricordato Marotta, tra i migliori dirigenti italiani. La scelta di Conte è stata sua, tutta sua, fortemente sua. E su questa decisione si gioca anche lui il futuro nell’Inter. Per cui saprà difendere l'allenatore e costruire un asse comune con lui, cosa che non gli è riuscita con Spalletti. Con un’Inter ritrovata, competitiva, potrà uscrine anche un campionato più aperto e divertente".

VIDEO - SKRINIAR SCATENATO IN VACANZA. E PARTE IL CORO: "CO-COME MAI..."

Sezione: Rassegna / Data: Dom 23 giugno 2019 alle 10:52 / Fonte: Tuttosport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print