Sfida difficile, quasi proibitiva, per il Palermo di Delio Rossi. I rosanero domenica 29 maggio, all'Olimpico di Roma, sfideranno l'Inter per la finale di Coppa Italia. Sarà un po' come Davide contro Golia.

Rossi si affiderà ai suoi uomini migliori, perché l'impegno è di quelli che vanno segnati in rosso sul calendario di ogni tifosi del Palermo. Vincere la Coppa Italia significherebbe salvare una stagione tra luci e ombre, nel quale c'è stato anche spazio per un cambio - deleterio - di guida tecnica. Da Rossi a Cosmi l'involuzione è stata notevole. Ma Zamparini, dopo la sconfitta esterna contro il Catania, è tornato sui suoi passi e quindi il tecnico di Rimini è stato richiamato per concludere al meglio il campionato, ricompattare un ambiente depresso e soprattutto guidare la squadra verso la storia. Si, perché quello di domenica sera, per Pastore e compagni, è un appuntamento con la storia.

Roma sarà colorata di rosanero. Tutti insieme per conquistare quella Coppa accarezzata trent'anni fa e persa per un errore arbitrale.

Per contrastare l'Inter, formazione di grande livello che quest'anno ha raccolto meno di quanto ci si aspettasse, Delio Rossi dovrebbe schierare il consueto 4-3-2-1 così composto: Sirigu; Cassani, Munoz, Goian, Balzaretti; Migliaccio, Acquah, Nocerino; Pastore, Ilicic; Hernandez. Ma serpeggia ancora qualche dubbio legato al fronte offensivo: lo sloveno potrebbe andare in panchina per fare posto a Pinilla e così la squadra di Rossi si schierebbe con il 4-3-1-2. Il Flaco quindi fungerebbe da unico trequartista a supporto dei due terminali offensivi.

Comunque andrà sarà un successo. E a vincere saranno i tifosi del Palermo, che hanno preparato la marcia (pacifica e circoscritta al calcio s'intende) verso Roma.

Sezione: L'avversario / Data: Sab 28 maggio 2011 alle 10:40 / Fonte: Alessio Alaimo - Palermo24.net
Autore: Fabrizio Romano
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