A Napoli per non fallire e per rialzarsi. Almeno, questa è la speranza di Claudio Ranieri, tecnico dell'Inter che in sala stampa da Appiano Gentile si presenta per la conferenza di rito. FcInterNews.it è presente sul posto e vi riferisce LIVE le parole del tecnico.
ORE 13.00 - Claudio Ranieri è entrato in sala stampa al centro sportivo 'Angelo Moratti'.
Ranieri, la sfortuna di Marsiglia sottolinea questo periodo no.
"La squadra mi è piaciuta molto, i giornali francesi hanno detto che è stata una vittoria di rapina quella del Marsiglia, dunque è tutto dire. Il gol è stata una mazzata tremenda per chi lottando non ha portato a casa nulla, ma dobbiamo mettere in campo il carattere, la voglia e la determinazione per reagire".
E' la situazione più complicata che le è mai capitata?
"Tutte queste sconfitte consecutive, mai... Però quando ero arrivato l'Inter era più in basso, adesso siamo a un punto dal Napoli. Magari questa corsa da 7 vittorie a 6 risultati negatii ha indotto a parlare dei problemi, ma se le avessimo alternate forse avremmo parlato di altro. Dobbiamo reagire, perché a Marsiglia le indicazioni sono state positive".
Ha parlato con Moratti?
"Sì, ci parlo spesso. Il presidente è rimasto deluso dalla sconfitta, ma è molto sereno: è venuto qui a portarci il suo stato d'animo, vuole una reazione e gliela daremo".
Gli sponsor che la vogliono via dall'Inter...
"E' una cosa italica, io vado avanti".
Critiche anche su Milito.
"Aveva la febbre. Ho sempre creduto in lui e mi sono preso anche le critiche".
Con il Marsiglia la sfortuna la ha fatta da padrona. E ha deciso l'Inter con cui finire la stagione alla luce di qualche prestazione magra di alcuni elementi?
"A Marsiglia siamo stati sfortunati, sono costretto a ripetere le stesse cose. Ma nessun giocatore mi ha deluso a Marsiglia, sono super contento di tutti i ragazzi che hanno giocato".
Ha rivisto la compattezza?
"Con l'OM non abbiamo mai subito il contropiede, io chiedo sempre la compattezza e l'unità di fase offensiva e difensiva".
Il terzo posto non è del tutto perduto. Si può ancora sperare? Cosa si può fare?
"Bisogna essere propositivi e positivi, io lo sono e lo sono anche i ragazzi. Ma serve vincere, perché riprendere la marcia è fondamentale. Speriamo che a Napoli si concluda la nostra sfortuna, quando tutto iniziò proprio lì. Non ho mai creduto a fortuna e sfortuna bilanciate, credo ci siano annate fortunate e altre sfortunate, ma adesso vincere queste partite che ci separano dal ritorno con l'OM sarebbe fondamentale, magari con un San Siro pieno".
Senti la squadra pronta a seguirti in ogni cosa? E Palombo che acquisto è stato?
"Sono sincero. Io sento la squadra totalmente mia, la sento abbracciata all'Inter più che a me, ma sono talmente sincero che se anche non fosse così non ve lo direi, che mi do le martellate da solo? (ride, ndr). Su Palombo, ci serviva un giocatore dalle caratteristiche di Motta, ma quelle qualità le ha anche Stankovic e in questo momento un esperto di Inter come Dejan mi serve di più, con l'OM ha interpretato al meglio la partita".
Non pensa che Cambiasso possa esaltarsi di più davanti alla difesa?
"Ho studiato questa ipotesi, ma in questo momento mi serve di più sul centro-sinistra. Quando è mancato Motta ho messo Cambiasso davanti alla difesa, dunque ci può stare".
Sneijder con l'OM le è piaciuto?
"E' stato meraviglioso, non l'ho mai visto correre così tanto. E' stato straordinario e gli ho fatto i complimenti. Spesso le altre squadre mettono come trequartista un centrocampista d'attacco, come Marchisio o Boateng, mentre per me Sneijder è prettamente offensivo. Ma quello che ha fatto a Marsiglia mi ha completamente soddisfatto".
Alla domanda di FcInterNews.it: quanto può cambiare la difesa con Maicon e Ranocchia?
"Ranocchia stava giocando e non giocando, ho Cordoba, Samuel, Lucio e Chivu che può fare il centrale. Per quanto riguarda Maicon, ho anche Faraoni o Nagatomo. Guarin e Alvarez? Dio vede e provvede (ride). !uando torneranno ci penseremo".
Lei si sente a rischio, oggi?
"No, sento la fiducia della società, di tutti quanti. So dove ho preso la squadra all'inizio e dove la sto portando. In fondo al tunnel c'è sempre la luce".
Si sente protetto dall'Inter?
"Più volte il presidente ha detto che non pensa a cambiarmi, ma in Italia succede di tutto e anche per questo è il campionato più difficile al mondo. La pressione è totale, ma siamo abituati in Italia, siamo molto critici. Questo serve, ma serve anche l'equilibrio interiore che aiuti a capire le critiche giuste e quelle forzate".
Si può giocare a Napoli con Forlan e Milito davanti?
"Valuterò tra oggi e domani parlando con i ragazzi, dopo gli allenamenti che abbiamo fatto in settimana".
Si è parlato di Guardiola in Spagna quest'oggi. Quando finirai la tua esperienza all'Inter, vedresti bene Pep qui?
"Ci sono molti allenatori adatti per l'Inter. Quello che conta è lasciarli lavorare. Guardiola è uno di quei tecnici che hanno già vissuto in Italia da giocatore per cui sa cosa lo attende, il suo problema credo sia la pressione che avverte a Barcellona, ma una volta che supera quella può superare tutto. Lì la pressione è superiore, vorrà capire qual è il momento giusto per andar via. Ma una volta superato quella può andare dovunque".
L'immagine migliore della sua Inter è legata al derby, c'erano Pazzini e Milito. Questa coppia non esiste più?
"In questo momento non esiste, non che non esista più. Un allenatore non si basa soltanto sul risultato, con il Milan siamo stati bravi, noi abbiamo sfruttato le palle gol a differenza del Milan. Con il Marsiglia è stata una partita ottima, noi abbiamo avuto occasioni e non le abbiamo sfruttate, invece l'OM sì. Mi avevate detto che Pazzini era in crisi, dicevate che non stava bene, ma se non lo faccio giocare è perché devo scegliere e vedo determinate cose. Il calcio non è una materia statica, si evolve sempre. Se ha riposato per due partite, magari, ci sta".
L'Inter va a Napoli per vincere?
"Certo, le mie squadre vanno in campo per vincere. Non ho mai detto a una mia squadra di andare in campo per pareggiare. Percentuali? 50% e 50%. Siamo arrabbiati, dobbiamo reagire e va dimostrato".
Autore: Fabrizio Romano
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