Lunga intervista di Samuel Eto'o a SportMediaset: l'attaccante camerunese ripercorre l'anno del Triplete in nerazzurro. "Quella squadra era come una seconda casa, una famiglia: tutti uniti dai magazzinieri ai cuochi. Mourinho rimarrà sempre nel mio cuore, un grande allenatore e una grandissima persona. Mi ha voluto lui permettendomi di esprimere tutto il mio valore.  Il Triplete è un ricordo straordinario anche perché l'ho vissuto con persone incredibili. Tutti i miei compagni, naturalmente, ma anche Massimo Moratti, che fu come un secondo papà nella mia vita. Una persona su cui poter sempre contare, un punto fermo. Non ho mai visto una persona così giusta e gentile in questo mondo. Se per il Triplete noi abbiamo dovuto giocare, loro hanno dovuto lavorare molto e per questo ringrazierò sempre Moratti e gli altri membri della dirigenza di quegli anni.

I tifosi mi hanno accolto bene facendomi sentire parte di loro, anche quando vai via ti senti sempre dell'Inter, come una famiglia, non è facile trovarlo nel mondo del calcio. Quando dovevo trasferirmi all'Inter Materazzi mi inviò un messaggio per dirmi di venire all'Inter e fargli vincere la Champions, mentre Mourinho mi mandò la maglietta nerazzurra con il numero 9. È stato un onore. Il mio sogno era di vincere la Coppa del Mondo col Camerun e questo non è stato possibile. L’Inter però mi ha permesso di raggiungere un altro livello e per questo sarò sempre grato a questa squadra".

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Sezione: Ex nerazzurri / Data: Ven 22 maggio 2020 alle 15:20
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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