Tanto amaro in bocca, questo resta dopo la sconfitta contro il Liverpool di poche ore fa al Meazza, in una serata che tutto l'asciava prevedere tranne una vittoria dei Reds, almeno per come si stava lentamente avvicinando alla fine. Quello che poteva e doveva, a quel punto, essere il primo pareggio stagionale dell'Inter è stato alterato da quella che difficilmente, pur con grande sforzo linguistico, potrebbe essere definita in modo differente da ingiustizia.

Si dirà: Bastoni trattiene Wirtz, è lui che sbaglia. Ma da quando esiste questo sport le trattenute sono all'ordine del giorno e fanno parte di quella zona grigia che concede un certo margine a difensori e attaccanti che se ne servono. Se non è netta o plateale, oppure non è la tipica furbata che però danneggia pesantemente la giocata dell'avversario, si tende da sempre a soprassedere. Poi, dal nulla, il signor Soren Storks, che dopo aver impiegato 4 minuti per vedere ul fallo di mano di Ekitike in occasione del gol di Kamate giustamente annullato e aver sorvolato sul fallo di mano di Van Dijk che ha messo in angolo un sinistro di Bisseck, si erge a protagonista e richiama al monitor Zwayer per un contatto che il connazionale aveva valutato come non punibile. Ovvio che una volta convocato, pur davanti alla sceneggiata di Wirtz, il direttore di gara non confuti le idee del responsabile al VAR. Sarebbe servito coraggio e lui non ne ha avuto, nonostante il buon senso invitasse a non intervenire. Così uno strumento che nasce per sanare le ingiustizie stavolta ne crea una dal nulla.

Morale della favola, l'Inter rimedia la seconda, imeritata, sconfitta consecutiva in Champions League e la Top8 che sembrava ampiamente alla portata ora è decisamente in bilico. Ma se a Madrid è stata una disattenzione su corner a punire, stavolta al Liverpool vengono letteralmente regalati 2 punti che non aveva sicuramente cercato con tutte le proprie forze da una decisione discutibile della squadra arbitrale tedesca.

Difficile parlare di tecnica e tattica di fronte a un episodio tagliagambe che ha messo la firma sul risultato. Però non si può tralasciare una valutazione della prestazione di una squadra rimasta priva troppo rapidamente di due leader come Calhanoglu e Acerbi, infortuni che hanno cambiato i piani di Chivu e si spera non comportino lunghe assenze. Eppure dopo una prima fase un po' troppo timida, culminata con la rete annullata a Konate, l'Inter ha saputo uscire dal guscio chiudendo il Liverpool più volte nella propria area di rigore e sfiorando la rete con Lautaro di testa.

Anche nella ripresa i nerazzurri hanno provato a fare la partita, accettando anche di rifiatare ogni tanto abbandonando il pallino del gioco. Di occasioni clamorose però se ne sono viste pochissime, tendenti allo zero, mentre di potenzialmente tali, non sfruttate (sai la novità...) più di una. Con il trascorrere dei minuti, però, non c'era ragione di pensare che né l'una né l'altra squadra in campo potessero scalfire lo 0-0. Fino a quando Storks non ha deciso di intervenire ad minchiam

Piccola consolazione: menzione speciale per i giovanotti della U20 di Benny Carbone, che nel contesto di una stagione di alti e bassi si sono meritati il pass per i playoff di Youth League bastonando sonoramente i pari età del Liverpool al Konami Centre, sfoderando una prestazione eccellente. Un 5-0 che spazza via ogni possibile commento e che ribadisce, se ce ne fosse stato bisogno, che a questo gruppo mancherà forse la costanza, ma non certo la qualità. 

Sezione: Editoriale / Data: Mer 10 dicembre 2025 alle 00:00
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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