Tra un aereo e l'altro, a Milano è di nuovo tempo di ThoInter. Erick Thohir ormai vive in volo, la giacca e la cravatta non servono per quello che deve fare, meglio più sportivo, giubbotto e t-shirt, essenziale, senza molti fronzoli ma con le idee molto chiare perché in testa ha una sola cosa, riportare l’Inter a vincere nel più breve tempo possibile e forse questa è la cosa più importante per i tifosi nerazzurri.

Ci ha messo un po’ a carburare Mr.T, ma questo diesel che all'inizio arrancava a suon di critiche ora sembra inarrestabile. Ha stoppato l’affare Guarin, ha salutato Branca, è riuscito a farsi dare Hernanes da un osso duro come Lotito e soprattutto ha convinto un certo Vidic, capitano di Stella Rossa, United e Nazionale serba, a sbaraccare da Manchester e a trasferirsi a Milano. Un colpo mediatico, a costo zero, il miglior biglietto da visita possibile per convincere gli scettici sul fatto che ET voglia veramente riportare l’Inter in alto, anche perché, come ha detto sbarcando a Malpensa, altri acquisti arriveranno in estate per una squadra che dovrà avere un'età media di 26 anni, con Palacio, lo stesso Vidic e qualche altro over 30 a fare da chiocce.

Si avvicina quindi l’ultima grande epurazione, un processo che Moratti difficilmente sarebbe riuscito a portare avanti. Troppo duro da affrontare l'addio agli eroi di tante battaglie, ai giocatori più amati, a veri e propri amici. Quello che accadrà nella prossima estate sembra ormai inevitabile, con i titoli di coda sempre più vicini per la storia nerazzurra degli ultimi reduci del Triplete, con capitan Zanetti, Samuel, Milito e Chivu ai saluti. Forse il solo Cambiasso rimarrà a guidare lo spogliatoio per altre due stagioni e poi sarà tempo di “Piazza Pulita”. Qui dovranno essere bravi Thohir e Ausilio a costruire fin da subito uno spogliatoio di nuovo vincente, carismatico e di un certo spessore, con il giusto mix di vecchi e giovani, vincenti e affamati.

La prima pietra Vidic sembra la migliore, un leader naturale, pronto a prendersi in spalla squadra e spogliatoio, con ancora tanta voglia di vincere, un tassello che sembra fatto apposta per la Ricostruzione. Aspettiamo gli altri. Se si riuscisse a convincere anche Bacary Sagna a lasciare l’Arsenal il Progetto ET diventerebbe subito di quelli da sottolineare con la penna rossa. Un po’ di esperienza, qualità e un altro rinforzo di grande spessore soprattutto per le fasce dove troppo spesso si è faticato. Un comandante indonesiano, un leader serbo, dei rinforzi mirati e le chiocce argentine. La nuova Internazionale comincia a prendere forma.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 07 marzo 2014 alle 00:00
Autore: Marco Barzaghi / Twitter: @marcobarzaghi
vedi letture
Print