L'orologio segna circa le 17.15 quando l'Inter rompe il silenzio con un comunicato a sorpresa annunciando che, nel pomeriggio di ieri, "martedì 16 dicembre, Denzel Dumfries è stato sottoposto a intervento chirurgico di stabilizzazione della caviglia sinistra presso la 'Fortius Clinic' di Londra". Confermate le indiscrezioni circolate nelle ultime ore, con l'olandese che finisce sotto i ferri per risolvere il problema che si trascina ormai dallo scorso 9 novembre, dopo lo scontro con Zaccagni in Inter-Lazio. Nella nota del club di Viale della Liberazione c'è un altro passaggio che preoccupa, ovvero che "l'esterno olandese seguirà un programma riabilitativo nelle prossime settimane". Già, nelle prossime settimane. Che tradotto significa tempi di recupero lunghi e difficili da decifrare: si tratterà comunque di mesi, almeno due o tre, con la metà di marzo cerchiata in rosso nel calendario del 2026.

E pensare che DD era partito comunque in ritiro con gli Oranje e tornato poi a Milano per "precauzione" perché il problema "non era preoccupante". Si parlava di possibile ritorno nel derby, invece saltato così come le sfide seguenti di campionato, Champions League e Coppa Italia contro - in rigoroso ordine cronologico - Atletico Madrid, Pisa, Venezia, Como, Liverpool e Genoa. Sette partite ai box con il conteggio destinato ad aumentare e un "mistero" risolto ora da un comunicato che impone a Oaktree di intervenire sul mercato già a gennaio, con due strade percorribili: anticipare un investimento importante o mettere una toppa in vista dell'estate, quando sulla testa dell'ex PSV tornerà a pendere la 'fastidiosa' clausola rescissoria da 25 milioni di euro valida solo per l'estero ed esercitabile fino al 15 luglio. E visto il fresco cambio di agente del classe '96, che ha interrotto il rapporto con Jorge Mendes e iniziato ufficialmente l'avventura con l'Epic Sports Agency di Ali Barat, l'Inter deve comunque guardarsi intorno per non farsi trovare impreparata. 

Nella lunga lista di nomi rimbalzati nelle ultime settimane il più affascinante è quello di Marco Palestra, gioiello classe 2005 di proprietà dell'Atalanta e definitivamente esploso sotto il cielo di Cagliari. Il nativo di Buccinasco rispetta pienamente il diktat di Oaktree e Marotta: giovane, futuribile e italiano. L'ostacolo è la Dea e l'importante valutazione del cartellino, oltre al prestito in Sardegna che rendere complicato un eventuale affondo a gennaio. Un altro profilo che piace, e sicuramente più economico, è Brooke Norton-Cuffy del Genoa, rapido dribblomane valido in fase offensiva ma da far crescere difensivamente, mentre Idrissa Touré ha il 'problema' opposto: è da sgrezzare tecnicamente e in zona gol ma fa della potenza e della fisicità la sua forza, rappresentando (almeno sulla carta) il più vicino alter-ego di Dumfries. Più low cost la pista che porta a Moris Valincic, 23enne croato della Dinamo Zagabria, o quella che conduce a Rafik Belghali del Verona, più indietro della concorrenza a causa della Coppa d'Africa. Michael Kayode, classe 2004 ex Fiorentina cresciuto in maniera esponenziale al Brentford, sembra invece più fattibile in estate che nell'immediato. 

Le idee sono tante, i tappabuchi per l'immediato li gestirà Chivu tra il rilanciato Luis Henrique, l'adattamento di Carlos Augusto, l'intuizione d'emergenza Andy Diouf e l'esperienza del rientrante Matteo Darmian. Attenzione però a non cullarsi sugli eventuali buoni segnali che possono arrivare dai giocatori già presenti in rosa: con Dumfries ai box bisogna intervenire sul mercato. Senza se e senza ma. 

Sezione: Editoriale / Data: Mer 17 dicembre 2025 alle 00:00
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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