Un puzzle, un mosaico, una costruzione del lego. Sì, dai, insomma, un pezzo qua, uno là, uno in mezzo, uno di lato e l’Inter è di nuovo in piedi. Perché questo, diciamocelo pure, era il disegno costruito da alcuni sulla squadra e, soprattutto, sulla Società nerazzurra. Alla fine, tra un disaster movie (nello specifico news) e l’altro, Suning paga gli stipendi arretrati grazie a un accomodamento coi calciatori - possiamo discutere sulle tempistiche, a me non piacciono ma saiquantoglienefrega in Viale della Liberazione di ciò che piace a me – sistema la pendenza di Hakimi - qui nessun segreto, nessun mistero, gli accordi col Real sono datati, le illazioni lasciano il tempo che trovano come quelle sulla rata di Lukaku per quanto ne sappiamo, ad oggi ovviamente che magari domani accade l’Armageddon in casa nerazzurra – e continua a rimanere proprietaria dell’Inter in attesa di sviluppi ulteriori. Perché questi sono i fatti. Il resto, sempre a oggi 31 marzo 2021 sottolineo e ci tengo a sottolinearlo, sono chiacchiere da aperitivo pomeridiano cosa che, oltretutto, attualmente non si può nemmeno fare. La proprietà cinese sta cercando di risolvere problematiche inerenti alla circolazione del denaro oltre i confini, le difficoltà sono conseguenti e non derivano da un impoverimento improvviso del colosso di Nanchino. Senza andare troppo lontano ricordo la squadra ereditata dagli Zhang: Nagatomo, Miranda, Murillo, Kondogbia e chi più ne ha più ne metta: tutti ottimi professionisti e indiscutibili sotto l’aspetto dell’impegno. Poi la confronto con quella odierna e sì, non me la sento di prendermela con chi ha migliorato, completamente rivoltato facciamo, una rosa poco incline a lottare per traguardi importanti. 

Puzzle, dove i pezzi vengono inseriti uno dopo l’altro, pazientemente, la fretta spesso è cattiva consigliera. Così Antonio Conte approfitta della sosta per le gare di qualificazione ai mondiali 2022, magari visto il periodo sarebbe stato opportuno rinviarle ma i grandi capi dell’UEFA - quelli che oggi si stanno affrettando a rimodellare, forse, il FFP, utile da un lato a migliorare i conti dei club professionistici ma, purtroppo, a riempire le bacheche di poche società, evidenza sotto gli occhi di tutti ma proprio tutti, sempre quelle e sempre più ricche, hanno fatto orecchie da mercante - ritrovandosi all’adunata di giovedì prossimo anche l’arruolato e arruolabile Stefano Sensi: il quale, se può giocare senza problemi con la maglia azzurra, non capisco per qual motivo faccia fatica con quella nerazzurra. Allo stesso modo sarà vicino al recupero Arturo Vidal, operato di recente al menisco del ginocchio sinistro e sulla via di una guarigione lampo. Ecco, Sensi e Vidal non è che potrebbero, casomai devono, rappresentare l’ossigeno di cui il centrocampo nerazzurro necessita. Non potrebbero essere dei cambi preziosi, casomai devono essere equiparati ai titolarissimi, senza se e senza ma. La volata che aspetta l’Inter è lunga, lunghissima, piena di intrighi e trappoloni nei quali dovremo, anzi dovranno che io l’età per la prima squadra l’ho passata da qualche tempo, essere bravi a non cascare: oggi son tutti buoni, è tutto bello, va tutto bene. Ma provate, che so, a pareggiare una delle prossime partite mentre quelle dietro vincono. Ecco, attenzione, concentrazione, ritmo, velocità diceva una vecchia filastrocca a cui giocavamo da bambini. Ma per tutto ciò la garanzia, la miglior garanzia attualmente sul mercato, è Antonio Conte e il gruppo creatosi intorno a lui: non è la solita frase fatta, mai come in questo caso rappresenta una realtà inconfutabile.
Ultimo pensiero per il nuovo logo: che non mi esalta, sono sincero, ma nemmeno mi sconvolge. Il marketing la fa da padrone in un mondo che accelera spasmodicamente giorno dopo giorno. È un disegno essenziale, asciutto, facile da ricordare e da concepire. Ecco, casomai una domanda me la faccio: davvero ci è voluto un anno per completarlo? Per pensarlo e metterlo su carta? Ma io non faccio il creativo, quindi non mi permetto di giudicare. L’importante, riprendo un coro dei tifosi, è: quello stemma sopra il cuore rappresenta il primo amore.
Alla prossima.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 31 marzo 2021 alle 00:00
Autore: Gabriele Borzillo / Twitter: @GBorzillo
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