“Questa squadra ogni tanto soffre dei retaggi del passato”.

Walter Mazzarri gela subito con una smorfia chi lo sollecita su un confronto tra la sua Inter e quella di Stramaccioni, ma in un paio di occasioni ha sottolineato con la frase messa tra virgolette, come i ragazzi non si siano ancora liberati da vecchi vizi, che al tecnico di San Vincenzo non  piacciono nemmeno un po'. Per Mazzarri la matita rossa va usata soprattutto dopo il gol del pareggio della Juventus a Milano, in alcune ripartenze patite, per fortuna senza conseguenze, con la Fiorentina e naturalmente, sabato scorso, contro  il ciclone attuale chiamato Roma. 

Il tecnico nerazzurro ama le ripartenze, fanno parte dei suoi concetti, le inserisce nei cosiddetti “tempi di gioco”. Ma odia quelle dell'avversario, non sopporta che si perda palla a centrocampo, ha senso di nausea quando vede i suoi costretti all'uno contro uno. Per ovviare all'inconveniente, in questo inizio di stagione ha scelto una formazione compatta, con una sola punta e preferendo dal primo minuto la capacità di interdizione a centrocampo di Taider al talento di Mateo Kovacic. I risultati e anche le prestazioni hanno dato ragione a Mazzarri. Sino alla gara con la Roma. Ma ora la coperta rischia di diventare troppo corta.

Lo 0-3 con i giallorossi ha mille attenuanti, gli episodi hanno premiato solo la capolista, paradossalmente il primo tempo giocato con il solo Palacio davanti e con Taider invece di Kovacic, ha fruttato più occasioni da gol della ripresa, disputata con Icardi, il giovane croato e alla fine, anche con Milito. Ma penso che, soprattutto al  Meazza, l'Inter a una sola punta inizi ad essere “mentalmente” menomata, costretta sempre a giocare sull'errore dell'avversario, sempre in bilico su un ipotetico cornicione e con un Palacio costretto ad un lavoro supplementare che rischia di spomparlo anzitempo. L'equilibrio è scacrosanto, la squadra che finora ci ha proposto Mazzarri è, senza se e senza ma, un'altra cosa a quella estemporanea della scorsa stagione, anche se quell'Inter, di questi tempi, aveva un punto in più dopo aver incontrato, anch'essa, Roma, Juventus e Fiorentina.

Sembra che Mazzarri attenda che Diego Milito torni abile e arruolato per gli interi  90 minuti per virare sulle due punte. Il Principe e Rodrigo Palacio titolari, Icardi e Belfolid, i rincalzi, Ricky Alvarez retrocesso a a mezzala. A parità di condizione, una scelta così sembrerebbe la più logica. Pensieri e riflessioni che sicuramente Walter Mazzarri metterà a frutto durante la sosta. Alla ripresa del campionato la Beneamata reciterà nella Torino granata. Brutto cliente e già siamo al “vietato sbagliare”.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 09 ottobre 2013 alle 00:00
Autore: Maurizio Pizzoferrato
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