Sono trascorse solo quattro giornate dall’inizio della Serie A. Ma il tempo delle polemiche è più vivo che mai. Solo nell’ultimo turno Tudor si è lamentato per l’arbitraggio di Verona, mentre alcuni tifosi col microfono del Napoli – diversi dai tifosi comuni – hanno avuto il coraggio di ridire su quanto accaduto nella sfida dei partenopei contro il Pisa. Specificato che per me l’allenatore croato aveva ragione sul rosso a Orban, mi chiedo come mai Rocchi non abbia detto nulla del rigore assegnato per il tocco di braccio di Dumfries con l’Udinese, mentre abbia tirato fuori il concetto di immediatezza per Joao Mario (dopo una rimessa laterale battuta lunghissima e non un tocco ravvicinato). Dov’è la coerenza? È vero che nessun episodio è uguale all’altro, ma il filo conduttore deve sempre essere lo stesso.

All’Inter, visto che repetita iuvant, potrà succedere di tutto (o quasi), ma per evitare di dare degli alibi ai calciatori non sentirete mai frasi di un certo tipo. Può essere giusto o sbagliato (io se pensassi di aver subito un torto lo farei sempre e comunque presente, ma è una mia idea), ma la strada è questa. Se però in Viale della Liberazione seguono un certo percorso, nessuno mi impedisce di esprimere un mio pensiero sul campionato in corso. E quanto accaduto al Maradona mi ha lasciato basito, visto che più abbagli del fischietto di gara hanno quantomeno favorito i padroni di casa. Non il contrario. E chi dice l’esatto opposto mente, è di parte o non capisce nulla.

Attenzione: il Napoli è diventato una squadra fortissima, con un allenatore super in Italia e meno in Europa. Ma pure esattamente quel club combattuto da quando ho memoria: quello potente, che fa finta di nulla se viene favorito. Come scrivo sempre tutti sbagliano. Io, te, i presidenti di A, gli arbitri, i genitori, i nonni, il panettiere dietro l’angolo, la zia che ti dà la mancia. È semplicemente umano. Comprensibile. E pazienza se accade visto che parto dall’assunto che non ci sia malafede, altrimenti cambierei mestiere. Il problema però è che mai e poi mai si deve dare la possibilità ai retropensieri di poter proliferare. E allora che ogni episodio venga trattato con la stessa attenzione mediatica. Non si perdano per strada gli audio che decidono il campionato, tipo quello di Inter-Roma della scorsa stagione. E Maresca e Guida arbitrino il Napoli. Altrimenti è evidente che vuoi o non vuoi c’è una discrepanza di trattamento che continuerà a far dubitare tutti i tifosi che sognano un calcio di un certo tipo.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 26 settembre 2025 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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