Dieci anni di successi. Dieci anni conditi da ben 326 presenze e 42 gol in totale. Dejan Stankovic lascia l’Inter, e lo fa come soltanto lui sa fare. Da campione, vero. Nessuna polemica, nessuna risposta. Soltanto la voglia di salutare l’Inter e gli interisti, entratigli nel cuore. Il Drago può contare dalla sua d’aver vinto cinque scudetti, quattro Coppe Italia, quattro Supercoppe Italiane, una Champions League, un Mondiale per Club e tanti derby. Sì, perché Deki è sinonimo di derby. Una legge non scritta ma puntualmente e rigorosamente rispettata: con lui in campo si vinceva. Il 2010 è stato l’anno più bello per tutti. Madrid, la finale, la gioia, la bandiera della Serbia e la Champions. Forse, un momento calcistico più esaltante per lui non poteva esserci.

Ritorna in mente, Deki. Ritorna in mente da playmaker e da trequartista, ritorna in mente nei derby e nei trofei vinti, il sapore del gol al Valencia e quello a Buffon contro la Juventus. Le prodezze balistiche che ha regalato da centrocampo contro Schalke 04 e Genoa. Sempre pronto a fare la voce grossa nello spogliatoio, da senatore vero quale è stato. Con la semplicità che lo contraddistingue ha aiutato l’Inter, vedendo passare tanti allenatori ma cercando sempre di mettere una buona parola con tutti, dall’amico Mancini al maestro Mourinho. Un pilastro, una colonna portante dello spogliatoio. 

Forse il finale poteva essere diverso, il rinnovo contrattuale nel 2010 è stata una scelta dettata probabilmente dall’euforia della vittoria in Champions League, della riconoscenza verso chi ha dato tutto. E probabilmente anche il ricordo sarebbe stato diverso. O forse no. Perché l’ingresso in campo al posto di Cambiasso, con San Siro in piedi ad accoglierlo come il nuovo beniamino che arriva in una squadra, fa capire quanta stima ha lasciato Stankovic all’Inter.

Cosa succederà nel futuro ancora non si sa. Potrebbe appendere le scarpette al chiodo, anche per i continui infortuni che lo hanno tormentato negli ultimi anni. Si è parlato di un'ipotesi da osservatore dell'Inter nei paesi balcanici, ma è tutto da valutare. Anche perché dalla MLS le richieste non mancano, e Deki farebbe la differenza anche lì. Una cosa è certa: nella gioia e nel dolore, per usare una formula nuziale, l'Inter e Stankovic saranno sempre legati. Oggi non è un divorzio, è un arrivederci.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 07 luglio 2013 alle 00:01
Autore: Riccardo Gatto / Twitter: @RiccardoGatto1
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