Alla vigilia di un appuntamento attesissimo come Inter-Juventus, Luciano Spalletti si presenta come di consueto nella Media House del Suning Training Centre per rispondere alle domande dei giornalisti. FcInterNews.it riporta in diretta testuale le parole dell'allenatore da Appiano Gentile.

Solo un gol nelle ultime tre in casa, molti di più in trasferta. Come mai, è una coincidenza?
"Sì, è una coincidenza, l’atteggiamento è sempre lo stesso. La nostra ricerca è di mettere in pratica la nostra idea di calcio in qualsiasi situazione. Tentiamo di fare un calcio per cui si fa girare la palla, possibilmente stiamo nella metà campo avversaria e contemporaneamente proviamo a mantenere un certo equilibrio per non dare spazio all'avversario per ripartire. Le rincorse indietro diventano più difficili se dai spazio agli altri. E' un calcio più difficile, in cui ci vuole più attenzione nel valutare la presa di posizione preventiva del possesso palla. Nelle ultime partite la squadra ha fatto delle buone prestazioni. Siamo forti di queste convinzioni e proveremo a metterle in pratica anche contro la Juventus".

Come valuta la crescita di Lautaro un girone dopo? Può diventare un punto di riferimento anche per l'anno prossimo?
"Il calciatore ha messo in atto una crescita in base alle sue qualità e ha giocato di più. E' sicuramente pronto, soprattutto in base a quel che si è visto in questo percorso che ha fatto lui con noi e noi con lui. Si sa prendere le responsabilità perché poi nell'Inter serve personalità e di livello. Se gioca domani non si dice anche perché sono tutti a disposizione e si sono allenati molto bene. Hanno passato una settimana connessa, per dirla nell'era di internet. Più lo si è e più si prendono le posizioni giuste".

A che punto siete per il raggiungimento dell'obiettivo?
"Sono cresciute molte squadre e questo dà la misura del campionato perché se ti ammorbidisci ti va male. Noi abbiamo ancora delle partite toste e chi è dietro cinque punti può anche vincerle tutte. Dobbiamo lavorare molto".

La partita di domani vi può dare l'idea di quale sia il distacco da loro?
"E' domani il giorno della partita ma poi questa gara si gioca tutto l'anno. In ufficio, in vacanza. E queste due squadre hanno fatto spesso la storia. Negli ultimi anni ci sono stati avanti sempre. Dobbiamo cercare di prendere qualcosa per far sì che in un tempo molto limitato si possa anche andare a vincerci".

Come si può ridurre questo gap e interrompere questo regno della Juventus? In che tempi?
"Come punto di riferimento, anche per il ruolo, e da osservatore di calcio la differenza la può fare solo il modo di stare in campo. Il gioco. Oltre all'andare a prendere dei campioni. Con quello diventa più facile fare gli allenatori, ma poi c'è un equilibrio, una mentalità, un carattere nello stare in campo. Un po' lo fanno le squadre e un po' i calciatori. Il fatto che ci sia equilibrio nella corsa Champions, con ancora più rivali, vuol dire avere più complicazioni anche per la Juventus stessa. Non è solo una squadra che può diminuire le distanze ma è proprio l'equilibrio del campionato in generale che può determinare un equilibrio differente in campionato. Per quel che si sta vedendo, anche se in questo campionato non si è visto equilibrio, io vedo un miglioramento della Serie A, con allenatori giovani che danno importanza al modo di stare in campo della squadra. Dire ai calciatori o ai bambini di lanciarla lunga sulle punte riesce a tutti, fargliela giocare li fa crescere meglio".

Le darebbe fastidio vedere Icardi con la Juve l'anno prossimo?
"Io non so cosa succederà e poi a me danno fastidio poche cose. Le cose che danno fastidio a me danno più fastidio a chi le fa. Sono abbastanza tranquillo".

Visti i risultati ottenuti fino ad ora crede che il suo lavoro sia tenuto nella giusta considerazione?
"C'è sempre qualcuno che ti deve giudicare. La società è giusto che cerchi il meglio per l'Inter, se ci sono io o no va accettato. Se ci si riferisce ai mulini a vento quelli girano a vento e portano il discorso dove gli pare in base alle amicizie, alle telefonate che ricevono, in base a quel che dicono i direttori su quelli a cui creare problemi, ma la gente ormai sa a chi rendere conto. E' tutto lì davanti agli occhi, i mulini a vento vanno avanti lo stesso. L'Inter poteva passare un turno di più, ma è un discorso che va visto in fondo al campionato. Lì ce le diremo due o tre cose di modo da mettere in evidenza il fatto di fare il lavoro in maniera corretta o scorretta".

Cosa si aspetta da Brozovic? Cosa chiederà alla squadra di mettere in campo domani?
"Brozovic è uno di quelli che fanno molta strada in maniera corretta e fa fare strada al pallone, che è ancora più importante. Da tempo parlano di mettere un chip nel pallone per vedere quanta strada fa e a che velocità e da lì in effetti si potrebbe far vedere alla squadra come far circolare la palla. Noi tracciamo il comportamento dei calciatori, ma è importante vedere anche il pallone e lui è sempre connesso. Prende informazioni continue dal pallone e attraverso quello le dà ai compagni. Poi mi aspetto che l'Inter faccia delle buonissime partite. E' andata in trasferta a tenere palla per il 70% del tempo e quello diventa importante per crescere e fare risultati. Se si riesce a stare più spesso nell'area avversaria puoi perdere una o due partite ma nella padronanza territoriale poi hai dei risultati".

Valuta più negativamente la distanza dalla Juve o positivamente la distanza dal Napoli?
"Si possono prendere notizia da tutte e due perché quello che è successo l'anno scorso, il dar seguito a un lavoro e mantenere intatto quello che è un ragionamento di che calcio vogliamo fare può dare un aiuto al completamento del modo di stare in campo e avvicinarsi a una squadra avversaria che ti sta davanti da più anni. Il Napoli giocava molto bene con Sarri e gioca molto bene con Ancelotti. Avvicinarsi al Napoli è qualcosa di qualitativo che si è fatto. Questa distanza dalla Juventus crea un ragionamento differente però per quanto si voglia spezzettare questo discorso è un po' quello complessivo che vale. In due campionati non abbiamo preso molti gol, abbiamo vinto spesso in trasferta, abbiamo sempre cercato di giocare su tutti i campi. Anche quest'anno abbiamo un espulso solo, credo come l'anno scorso. Stiamo in campo correttamente e senza comportamenti che possano creare problemi a questo sport e allo spettacolo. Se si fa questo in maniera corretta il calcio diventa un luna park ed è bello portare i bambini al luna park".

Moratti ha detto di sognare un'Inter alla pari con la Juventus l'anno prossimo.
"Ha detto anche che lo reputa possibile".

Lo stesso Moratti si è complimentato con lei, le ha fatto piacere?
"Mi fanno sempre piacere le sue parole perché è sempre stato molto attaccato all'Inter. Si va sempre a leggere quel che ha detto, che sia a favore o contro non si commenta perché dice cose interessanti. Torno a ribadire che dobbiamo essere uniti, difendere l'Inter e cercare il meglio per il futuro anche se dentro ci sono io".

Lei parla di una differenza di gioco sul campo. In tal senso, visto il ritorno dell'anno scorso e l'andata di quest'anno, si può parlare di una distanza non così ampia con la Juventus?
"Come prestazioni sì. Quindi andiamo fiduciosi a giocare domani sera".

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Sezione: Copertina / Data: Ven 26 aprile 2019 alle 15:39
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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