Ho provato a tirarmi indietro, ma non ce l'ho fatta. L'ennesima battutina di Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan, verso l'Inter - quel tristissimo 'a -13 fa freddo', una frase da tifoso di Curva non da dirigente - è stata l'ultima di una lunga serie di frecciatine pronunciate sempre con il sorriso, ma alla fine sempre molto antipatiche. Alle volte, lo stimabile Galliani crede di potersi mascherare andando a dire in giro che "tiferò Inter al Mondiale perché sono italiano", ma adesso non se ne può proprio più. In cinque anni di stradominio assoluto sul campionato (per qualcuno saranno quattro, ma io ne conto cinque perché guardo gli almanacchi e non le invenzioni), l'Inter non ha mai attaccato con simili toni da tifosi il Milan dalle proprie personalità più alte, eccezion fatta per l'allenatore - José Mourinho su tutti - il quale però tendeva sempre a replicare, e mai ad attaccare gratuitamente. Addirittura, il simpatico Galliani in settimana si è permesso di dire che l'Inter valutava il Mondiale per Club "il torneo dell'amicizia" quando lo giocavano i rossoneri, ma dimentica che - dopo la vittoria meritata del Milan alla competizione - i giocatori dell'Inter in una decisione presa ovviamente con la società si misero in fila nel pre-derby natalizio e applaudirono i cugini rossoneri, prima di rifilare loro un 2-1 che probabilmente Galliani avrà preferito rimuovere dai suoi ricordi.

Questione di stile, perché con tutti gli sfottò che poteva fare l'Inter negli ultimi tempi, mai qualcuno di posizione elevata nella società nerazzurra si è permesso di 'solleticare' così la dirigenza rivale. E non si dica che era una semplice battuta, perché ne può passare una, magari due, ma quando si esagera allora si è proprio stufi. Evidentemente, al signor Galliani non sembrerà vero di poter pizzicare così in assenza di un Mourinho pronto a ribattere, visto che c'è troppa signorilità nei piani alti di Corso Vittorio Emanuele per abbassarsi a tali battutine da bar. Concepibile che sia stata pronunciata la frase del freddo in un ritrovo della Curva Sud, forse unica parziale giustificazione quella di scaldare la tifoseria, ma a questo punto preferisco non tirare in ballo i 172 punti che dividono Inter e Milan nella classifica perpetua della Serie A (http://it.wikipedia.org/wiki/Classifica_perpetua_della_Serie_A), roba da era glaciale. Ma tutte queste cose non contano, conta soltanto l'attualità, ribatterà qualcuno: attualità di campionato che magicamente interessa dalle parti di via Turati ora che si vince, ma quando c'era l'Inter a trionfare beata, il signor Galliani rilasciava dichiarazioni come questa: "La scelta fra Champions e Campionato? Champions tutta la vita, il Campionato lo vincono più di 50 squadre ogni anno, la Champions la vince una squadra sola". Voglio proprio vedere se le stesse parole le dirà anche a fine anno, quando Zlatan e compagni con ogni probabilità festeggeranno il tricolore.

Sarebbe forse ora di ritrovare una mentalità seria dalle parti di Milanello e godersi una squadra finalmente all'altezza dopo annate di dominio quasi irrisorio da parte dell'Inter, senza però pensare all'altra sponda di Milano in maniera continua. D'altronde, lo ha detto qualche giorno fa anche Ibrahimovic, il nuovo idolo dei rossoneri che fino a qualche mese fa era insultato come 'zingaro' perché all'Inter: "Quando qualcuno parla sempre di te, è perché sei importante per lui". Zlatan lo ha detto in riferimento a Moratti e Materazzi, dunque all'Inter, ed è innegabile che lui sia stato importantissimo per i nostri colori (ah, quanti derby hai deciso caro Zlatan!)... ma perché Galliani parla sempre dei nerazzurri? Questione di stile, o di importanza. Fate un po' voi...

Sezione: CALCI E PAROLE / Data: Sab 18 dicembre 2010 alle 00:02
Autore: Fabrizio Romano
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