Un forte legame con il Napoli, tante esperienze in prestito e una carriera cominciata all'Inter, che oggi sfiderà da avversario. Alessio Zerbin ricorda alcuni momenti ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, proiettandosi anche al match di questa sera.

Cosa c’è dietro l’exploit della Cremonese? 
"Tanto lavoro innanzitutto. Da subito ho percepito la voglia di tutti di crescere. A Como siamo andati sotto e l’abbiamo ripresa, abbiamo vinto a San Siro e nelle gare meno brillanti non abbiamo subìto gol. Possiamo fare grandi cose, lottando".

Siete la sorpresa di questo avvio di campionato. 
"L’obiettivo primario è la salvezza. Certo, i risultati ci danno coscienza e consapevolezza della nostra forza, però teniamo le ali molto basse perché la Serie A non perdona. Contro il Sassuolo abbiamo mollato per dieci minuti e abbiamo preso due gol".

Oggi sfiderà l’Inter dove è cresciuto. 
"Ho tanti ricordi belli. Sono stato all’Inter sette anni, dai pulcini ai giovanissimi, ho girato l’Europa. San Siro era la mia casa, uno stadio speciale, ogni volta che torno provo la stessa magia ed emozione. Da raccattapalle ho seguito l’anno del Triplete".

Ricordi particolari? 
"Quando si entrava in campo prima, per scuotere il telone della Champions, la musica... Ricordo la semifinale vinta 3-1 col Barcellona. Ho in camera la foto di Oliviero Toscani per il centenario. Dietro ai giocatori, i ragazzi delle giovanili e io in prima fila. La mia prima partita fu Inter-Juventus: gol di Trezeguet e Camoranesi. Uscii prima dallo stadio perché il giorno dopo dovevo andare a scuola: sentii il boato per il gol di Maniche, ma vinse la Juve".

Sezione: Rassegna / Data: Sab 04 ottobre 2025 alle 09:40
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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