Nel suo editoriale per TuttosportMatteo Marani tesse le lodi di Inzaghi partendo dalla sua avventura alla Lazio. "Ha dovuto tenere testa a un presidente come Lotito. Discussioni, tensioni, perché lui restava il piccolo di Formello, cresciuto lì. Oggi lo stesso presidente tiene in più alta considerazione Sarri, malgrado i 5 punti in meno dell’ultimo Simone. Esattamente come lo stesso Inzaghi, sbarcato a Milano nello scetticismo diffuso, ha oggi 5 punti in più dell’Inter di Conte - si legge - Alla Lazio, l’allenatore piacentino aveva già valorizzato tanti: da Immobile, diventato con lui il più forte bomber della Serie A, a Milinkovic-Savic e Luis Alberto, oggi disperso dai radar dopo essere stato il migliore assist-man del campionato. Erano le migliori mezzali della Serie A, qualcosa di simile a ciò che accade oggi con Barella e con il rilanciato Calhanoglu. Non può essere un caso, ma espressione di un’organizzazione di gioco, che Simone trasmette".

Inzaghi ha meriti, secondo Marani, che vanno al di là dell'impostazione data da Conte alla squadra. "L’Inter di Antonio non comandava il gioco, mentre nella nuova versione è seconda in Serie A per possesso palla, davanti a “giochisti” come Spalletti o Sarri. Dodici mesi fa sarebbe stata impensabile un’Inter costantemente nella metà campo avversaria, mentre ora la squadra gioca, diverte ed è spesso padrona del campo".
Sezione: Rassegna / Data: Dom 16 gennaio 2022 alle 11:30
Autore: Redazione FcInterNews
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