Ora che finalmente Inter e Milan hanno ottenuto il via libera per l'acquisto del Meazza dal Consiglio Comunale di Milano, Ignazio La Russa, vice Premier e noto tifoso nerazzurro, fa chiarezza dalle colonne de La Repubblica su quanto accaduto durante quel consiglio fiume conclusosi solo nel cuore della notte.

Lei è l’interista più alto in grado nello Stato italiano?
"Si, la mia aspirazione è avvicinarmi a rappresentare, per l’Inter, la metà di quello che fu Peppino Prisco".

Da interista sfegatato avrà vissuto con intensità il dibattito sull’addio al Meazza. Quali sono i suoi primi ricordi di San Siro?
"La prima volta che ci sono andato ero bambino e non c’era il terzo anello. Mi fece la stessa impressione che fa sui bambini il primo albero di Natale, restai a bocca aperta. Milano è ricordata nel mondo per San Siro e per la Scala, il duomo ce l’hanno tutte le città. E questo spiega anche il dibattito di queste settimane".

Ecco, veniamo al punto. Forza Italia ha lasciato che passasse la delibera voluta dal sindaco Sala, voi e la Lega vi siete opposti e il centrodestra si è spaccato. Cosa è successo?
"Esco dal riserbo a cui mi sono attenuto finora perché ho visto delle ricostruzioni completamente artefatte. La più grossolana è che Forza Italia sia stata decisiva e che noi non volessimo lo sviluppo della città. Forza Italia è stata certamente decisiva nel rompere l’unità del centrodestra, non lo è stata nell’approvazione della delibera, che è finita 24 a 20. I membri di Fi – a sua volta divisa al suo interno - che sono usciti dall’aula sono stati 3. Se la matematica non è un’opinione, sarebbe comunque finita 24 a 23 a favore di Sala".

Ora San Siro sarà abbattuto, "la città va avanti" dice Sala. E anche Inter e Milan sono felici. Perché recriminare ancora?
"Quando Moratti, che della vicenda si è occupata tardi e male, dice che sono contente Inter e Milan deve sapere che le società sono contente del nuovo stadio. Ma noi da sempre abbiamo sostenuto l’indispensabilità del nuovo stadio, non era su quello lo scontro ma sull’abbattimento di San Siro. Ho persino presentato un piano fatto da architetti sulla possibilità di costruire, anche accanto a San Siro, un altro stadio. Una possibilità che resta in piedi. Come? Una volta costruito il nuovo stadio, quando magari ci sarà una nuova giunta che possa garantire i giusti diritti acquisiti dalle società, sarà davvero necessario abbattere San Siro? Chi vivrà vedrà".

Sezione: Rassegna / Data: Gio 02 ottobre 2025 alle 10:06
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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