Inter-Slavia Praga è una di quelle partite che aiutano a consolidare l’autostima, poco più di un allenamento dal punto di vista tecnico e dello sforzo fisico guardando indietro il film dei 90 minuti al fischio finale. Ma l’Inter è stata brava a renderlo tale grazie alla concentrazione e all’intensità proposta dal 30’ in poi, anche perché le insidie in Champions League sono sempre dietro l’angolo.

Ci vuole un errore grossolano del portiere dei cechi Stanek per stappare la partita e liberare la mente fino a quel momento un po’ appannata. Dall’1-0 firmato Lautaro è tutto facile per i nerazzurri. Ma la prima mezz’ora di gioco non era stata sfavillante. L’Inter era un po’ lenta nel giro palla e lo Slavia con un blocco basso 5 + 4, lasciando solo la punta Kusej davanti, aveva chiuso tutti gli spazi ordinatamente e senza concedere grosse occasioni. L’Inter aveva proposto gioco dalla sinistra con il solito regista Bastoni che con il mancino aveva cercato spesso Dimarco e Lautaro sulla propria verticale. Thuram aveva giocato da terminale offensivo mentre il 10 aveva svariato per tutto il fronte d’attacco cercando la posizione e venendo incontro alla palla. Il ritmo però nei primi 30 non era stato elevato, anche a causa di qualche tocco in più dei centrocampisti nerazzurri, e lo Slavia aveva provato anche qualche ripartenza palla al piede con il migliore dei suoi, il fantasista Zafeiris. 

Dopo l’1-0 inizia un’altra partita. Lo Slavia tramortito non ha più la forza tecnica di tenere palla, l’Inter la travolge. Acerbi oltre a marcate benissimo la punta si sgancia spesso dalla linea e inizia delle scorribande palla al piede fino alla tre quarti campo, con tanto spazio a disposizione per impostare. Calhanoglu sale di ritmo e diventa padrone del centrocampo. Il 20 attira la palla a sé e non sbaglia un passaggio, corto o lungo che sia. Dumfries diventa il padrone della corsia di destra surclassando fisicamente Hashioka e talvolta lo si vede anche accanto a Thuram da seconda punta quando Lautaro esce a prendere palla. Dimarco e Bastoni sulla sinistra fanno quello che vogliono con uno-due precisi e cross dal fondo. L’Inter non disdegna la verticalità e si scopre affamata. Lo Slavia non ha la forza di reggere l’onda d’urto e in fase offensiva non produce più nulla. I nerazzurri giocano sul velluto e segnano altri gol in scioltezza.

La partita al fischio finale si dimostra poco più che un allenamento, ma non era scontato fosse così. Inter a punteggio pieno dopo due giornate nella maxi classifica di Champions.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 01 ottobre 2025 alle 13:24
Autore: Riccardo Despali
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