"Se la guardo a 360 gradi dico che sono state annate importanti, certo mi spiace non aver vinto lo scudetto e aver chiuso così. Sembra che alcune persone si ricordino più degli errori che dei gol in rovesciata. Le sembra giusto? Forse andrebbe detto a qualcuno di fare meglio il suo lavoro e di veicolare meglio le informazioni...". Queste le parole utilizzate da Julio Baptista per sintetizzare la sua esperienza alla Roma. L'ex attaccante brasiliano si racconta a La Gazzetta dello Sport per ripercorre la sua carriera, ricordando anche il sondaggio dell'Inter. 

Adesso riavvolgiamo il nastro. In Europa la portò il Siviglia. Li abbiamo visto il miglior Julio? 
"Sì, sono legato a tutte le squadre in cui ho giocato, ma il Siviglia sarà sempre speciale. Ho fatto 47 gol in due anni, ero un carro armato. Da lì hanno iniziato a chiamarmi “La Bestia”. Mi cercava mezza Europa".

Tra le concorrenti la spuntò il Real Madrid dei Galacticos. 
"Una squadra folle, era difficile trovare spazio. In panchina c’era Capello, in attacco la coppia era formata da Ronaldo e Raul con Zidane, Beckham e Figo dietro di loro".

Poi scelse l’Arsenal, in prestito, per trovare continuità. È uno dei pochi della storia ad aver segnato 4 gol ad Anfield, lo sapeva? 
"Non lo sapevo, ma so che fu una serata incredibile. Segnai quattro volte e vincemmo 6-3. Al momento della sostituzione tutto lo stadio si alzò in piedi per applaudirmi. Guardai in alto, vidi un muro rosso. Poi una curva come la Kop che ti omaggia, per di più da avversario, fa venire la pelle d’oca". 

Veniamo alle sliding doors. Ce ne sono almeno un paio da raccontare, entrambe in direzione Milano. La prima fu colpa di un desiderio di Galliani… 
"Era il 2007, venivo da due anni così così tra Madrid e Londra. So che il Milan mi voleva. Alla fine, però, presero Pato e io andai alla Roma. E pensare che a maggio di quell’anno vinsero la Champions…".

La vittoria della Champions che arriva dove doveva andare lei sembra una costante nei suoi intrecci di mercato. Infatti, successe una cosa simile anche prima del triplete dell’Inter di Mourinho. In quel caso mancava solo la firma? 
"Eravamo davvero molto vicini, sì. Ci fu anche una chiamata con Moratti, piacevo a Mou. Poi non se ne fece nulla: i giallorossi volevano più soldi. L’Inter, quindi, andò su Sneijder, mio ex compagno al Real. Peccato, forse tra le due sarei riuscito a vincere una Champions…".

Sezione: Rassegna / Data: Sab 01 novembre 2025 alle 10:09
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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