Domani, si alzerà il sipario sugli ottavi di finale di Champions League, la competizione per club più prestigiosa che è entrata nell'era del business dalla stagione ’92-93, dopo la minaccia di Media Partners di creare una Superlega chiusa. Da allora - si legge sulla Gazzetta dello Sport - sono stati distribuiti 20 miliardi ai 145 club qualificati, dal Bayern ormai vicino al miliardo al Kosice ultimo in classifica con appena un milione e mezzo incassato. Cifre mostruose se paragonate al passato, ma non fermano l'ingordigia dei club che vi partecipano: non è un caso che Florentino Perez, presidente del Real Madrid, prometta il lancio di una Superlega che distribuirebbe fino a 240 milioni all’anno ai club. Nel mentre - aggiunge la rosea - proseguono i negoziati per la Champions del futuro che punta a un fatturato totale di 4 miliardi. Il tutto in un anno funestato dalla crisi imposta dal Covid, che ha spunto l’Uefa a congelare di fatto il fair play finanziario (la cui riforma sarà anticipata proprio per questo motivo). Ecco perché Ceferin ha fretta di chiudere le trattative e mettere in sicurezza un altro triennio con questa formula. 

Tornando al ranking dei premi distribuiti, c'è un dato impressionante: sollevando l’ultima coppa, più il torneo in corso, il Bayern ha raggiunto la cifra esorbitante di 988 milioni. Meglio usare il “circa” ma siamo là. A fine stagione il muro del miliardo sarà infranto grazie al market pool. Intanto ai tedeschi è riuscito il sorpasso sul Real Madrid, 2° a 6 milioni. La prima delle italiane è storicamente la Juve, quarta assoluta e vicinissima ai 900 milioni, una delle spiegazioni (non l’unica) del dominio in Serie A negli ultimi dieci anni. Ha incassato più del doppio dell’inseguitrice, la Roma, 14a con 434 milioni. Seguono Milan (fermo da tempo) a 409 e Inter a 400. 

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Sezione: News / Data: Lun 15 febbraio 2021 alle 16:51
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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