Anno nuovo, vita vecchia. E ripartiamo da quella che il buon José Mourinho chiamava “prostituzione intellettuale”. Qualcuno, analizzando i numeri dell'attacco nerazzurro, continua a scrivere che il totale sarebbe “drogato” dai 7 schiaffoni rifilati al Sassuolo. Della serie: statistiche ad uso e consumo. Tanto per essere chiari: la statistica è una parte della matematica e ha le sue regole ben precise. Normale che chi non le conosce, poi, finisca per scrivere fesserie. In realtà, il numero di partite in cui una squadra è andata in gol, statisticamente, non fa differenza tra un 1-0 e un 7-0 (valgono 1 entrambe). Delle due, l'una: o non si sa di cosa si parla oppure lo si fa con la consapevolezza di dire sciocchezze. In entrambi i casi, direi che non si fa un servizio corretto. Questa mania di screditare proprio non si capisce: un attacco che, nonostante le assenze di Milito e Icardi, fa faville. Altri, senza il bomber principale per un anno intero, avrebbero piantato scuse e alibi. A chi dà fastidio?

Altro giro, altra bugia. “Alla Juventus abbiamo vinto due scudetti, poi cancellati. Ma non ci credo: per me sono sempre validi”. Questo quanto ha detto Fabio Capello nei giorni scorsi ai microfoni di Sky. Il riferimento, ovviamente, è ai due titoli tolti dalla Giustizia sportiva al club bianconero dopo lo scoppio del caso Calciopoli. Ma come: un uomo che ama mostrarsi sempre integerrimo, che solo poche settimane prima aveva parlato di “grossi problemi in Italia in termini di etica e sportività” in riferimento agli insulti dei piccoli tifosi juventini agli avversari, adesso dimentica tutto e si mette sulla barca dei complottisti? Da garante della giustizia, da fiero esempio del non guardare in faccia a nessuno, quando conviene, dunque, anche Don Fabio torna a essere l'italiano medio che sa tutto di tutto e può criticare il lavoro di professionisti ponendosi al di sopra della legge? Un giochino bieco, specie se arriva da uno come lui. Facile fare l'intransigente quando si disquisisce di temi lontani da quelli personali. Troppo facile.

Propositi per l'anno nuovo? Meno livore e più professionalità. Meno luoghi comuni e più onestà intellettuale. E' chiedere troppo? 

Sezione: La Rubrica / Data: Gio 02 gennaio 2014 alle 00:30
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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