Quante ce ne stanno raccontando su Mauro Icardi, Wanda Nara e Maxi Lopez. Torno sull'argomento perché, a parer mio, questa è l'evidenza della deriva di una parte del giornalismo sportivo. Sportivo, dovrebbe pur significare qualcosa. Il gossip è altro. E capisco che è durissima far notare determinate lacune della professione, ma poi non venite a raccontarci che è il web il male di tutto. Bisogna avere la forza di estrarsi da questo sudiciume e uscirne ancora più puliti.

"I pledge allegiance
To the underworld
One nation underdog
There of which I stand alone
A face in the crowd
Unsung against the mold
Without a doubt
Singled out, the only way I know"

Icardi-Wanda-Maxi-Icardi-Maxi-Wanda-Wanda-Maxi-Icardi. Non sentiamo altro che questo. E mentre c'è chi viene spedito ai servizi sociali quando altri, per molto ma molto meno, avrebbero perso tutto, ecco che tutta l'attenzione si sposta sul triangolo amoroso. “Questo non si deve fare; questo era da evitare; questo proprio no; questo pure non si fa”. Calici deglutiti di lezioni spicciole, impartite non si sa bene a quale titolo. L'oggetto del contendere? Un'esultanza durante una partita di calcio. Come se prima di Icardi nessuno avesse esultato sfottendo ironicamente i tifosi avversari. Prima di me, in tanti hanno ricordato Totti, Osvaldo, Neville, Tevez, Pogba, Ibrahimovic, Maresca, ancora Ibrahimovic, ancora Tevez, Suarez, ancora Totti e così via.

"Stepped out of the line
like a sheep runs from the herd
marching out of time
to my own beat now
the only one I know"

Le foto dei minori? A parte rari casi (me compreso) il 90% di chi usa i social e ha figli, pubblica foto dello stesso tipo di quelle pubblicate da Icardi con gli eredi di Wanda. Eh già, perché se qualcuno se lo fosse dimenticato i bambini hanno anche una madre e non solo un padre. Quindi dov'è lo scandalo? In un'esultanza? In foto con minori? Capisco. Badate bene, non parlo di gusti personali (perché allora vale tutto), ma di soppesare adeguatamente gli aggettivi e capire se sia il caso che media la cui mission è (sarebbe?) lo sport si invischino a trattare di gossip. Il prete che impartisce lezioni ha un non so che di medievale, così come la levata di scudi contraria al giovane argentino sa tanto di bieca strumentalizzazione. Si leggono pagelle sportive con giudizi alla persona e non solo al calciatore. Il paragone azzardato con Balotelli, poi, è quanto di più assurdo si potesse partorire. Entrambi sono attaccanti, entrambi hanno un passato nella Cantera del Barcellona ed entrambi hanno vestito la casacca dell'Inter. Stop, le similitudini finiscono qui. Per il resto, Icardi non è mai venuto alle mani con un suo allenatore, non ha mai ringhiato in faccia a un arbitro, non ha mai gettato per terra la maglia della sua squadra in una semifinale di Champions, non ha l'abitudine di simulare a ogni minimo contatto, non ha mai dileggiato gli avversari platealmente, non ha mai innescato risse in discoteca e non s'è mai fatto un giro per Scampia con persone poco raccomandabili. Così, per dire.

"One light one mind
flashing in the dark
blinded by the silence
of a thousand broken hearts
for crying out loud,
she screamed unto me
a free for all
Fuck them all
you are your own sight"

Poi certo, so che stare dalla parte della maggioranza è più comodo e più confortevole. So che prendere posizioni scomode costa fatica e qualche rischio. So che è facile tacciare banalmente come fazioso un giornalista che riconosce il proprio tifo e quindi screditarne le tesi. Ma so pure che non riuscirei a fare diversamente e che bisogna avere il coraggio di essere sé stessi e cancellare l'ipocrisia. E allora, viva la minoranza! Voglio essere la minoranza!

"I want to be the minority
I don't need your authority
Down with the moral majority
I want to be the minority"

Sezione: La Rubrica / Data: Gio 17 aprile 2014 alle 00:30
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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