Due partite in una settimana, e due pareggi nati in maniera incredibile, col Livorno fuori casa e col Bologna a San Siro. Due cazzotti duri da digerire per tutti, in primis per l’allenatore Walter Mazzarri, che ha visto la sua squadra farsi sfuggire quattro punti in maniera che ha quasi dell’abominevole, in due gare che sembravano in pugno ma che alla fine hanno testimoniato ancora di più una squadra preda, oltre che di troppo frequenti alti e bassi, di una scarsa tenuta psicologica che arrivati ormai al finale di stagione può risultare deleteria.  E anche il presidente Erick Thohir alla fine ha dovuto incassare una nuova delusione dal vivo. Allacciamoci le cinture, dunque: si parte verso una nuova hiiit paradeeee!!!

10 – IL REGALO PIU’ GRANDE (Tiziano Ferro). Canta: INNOCENT EMEGHARA
E’ nato tutto in maniera inaspettata: un retropassaggio sciagurato di Guarin, Walter Samuel che viene preso quasi da una sorta di blocco psicologico, un’autostrada davanti: impossibile per lui non colpire. Innocent Emeghara, nigeriano ma naturalizzato elvetico, si fece conoscere dal pubblico italiano grazie ad un gol rifilato all’Inter alla prima da titolare col Siena. E sempre contro l’Inter firma un gol che per la sua squadra attuale, il Livorno, può valere come l’oro in chiave salvezza. Una gioia regalata con tanto di fiocco…
“Un sogno inespresso, donarmelo adesso, di quelli che non so aprire, di fronte ad altra gente…”

9 – I DON’T LIKE MONDAYS (The Boomtown Rats). Canta: FREDY GUARIN
Perché tutto è cominciato di lunedì: un lunedì sciagurato in terra toscana dove il colombiano si è macchiato della grave colpa di aver regalato il pareggio al Livorno. Un episodio terribile, ma tutto sommato singolo, capace però di scatenare un devastante effetto domino, soprattutto tra i tifosi il cui apprezzamento nei confronti del Guaro sembra definitivamente andato a sud. Contro il Bologna Mazzarri ha deciso di tenerlo in panchina, anche per evitargli ulteriori sovraccarichi di pressione. Ma i fischi piovuti dagli spalti di San Siro al momento del suo annuncio la dicono lunga sullo stato d’animo del tifo nerazzurro. I jolly di Guarin sembrano essersi esauriti, lo spazio per riconquistare la platea sempre più ridotto.
“I'm gonna shoot the whole day down, down, down, I'll shoot it all down…”.

8 – CIAO (Lucio Dalla). Canta: CRISTIAN CHIVU
Un saluto magari in tono leggermente minore, anche per la cornice di pubblico non eccelsa, ma con la soddisfazione di ricevere abbraccio e maglia speciale da parte del presidente Erick Thohir. Cristian Chivu saluta l’Inter e insieme il calcio giocato; un addio con una punta d’amaro, come ha rivelato lui stesso, visto che avrebbe preferito chiudere sul campo. Ma il destino per lui ha deciso diversamente, e adesso per il romeno si apre una nuova pagina, tutta da scoprire. I tifosi comunque salutano un grande condottiero, che ha vissuto momenti anche difficili ma che non ha mai mollato di un centimetro per servire la causa.
“E’ il gioco della vita, la dobbiamo preparare, che non ci sfugga dalle dita, come la sabbia in riva al mare…”

7 – I SEE GHOST (GUNFIGHTERS) (As Animals). Canta: PANAGIOTIS KONE
Lo spettro di Walter Mazzarri ha origini greche , un ciuffone, una barba piuttosto folta e la tendenza a rendergli le notti insonni nei modi più svariati. Si chiama Panagiotis Kone, lo scorso anno rifilò al suo Napoli due gol d’autore con tanto di estromissione dalla Coppa Italia (e inserimento nel premio Puskas della Fifa); sabato ha castigato il pasticcio di Rolando e Cambiasso strozzando l’urlo di vittoria in gola a tutta l’Inter. Un incubo permanente che si ripresenta nel momento meno opportuno.
“I feel my body falling deep, Nothing to catch me when I sleep…”

6 – FROZEN (Madonna). Canta: DIEGO MILITO             
Il Principe è notoriamente un cecchino dal dischetto, glaciale quanto basta per non sbagliare quasi mai. Sabato sera, però, a rimanere ghiacciati sono stati i suoi muscoli. Mazzoleni spezza l’incantesimo degli undici metri assegnando il primo, legittimo, penalty all’Inter in campionato. In quel momento l’argentino fa valere il suo status di rigorista numero uno, soltanto pochi minuti dopo il suo ingresso in campo. Freddezza muscolare pagata cara: tiro pressoché centrale, e Curci che non deve nemmeno fare troppi passi per respingere la conclusione e uscire da San Siro con una nuova bella figura all’attivo.
“You're so consumed with how much you get, you waste your time with hate and regret…”

5 – LA BAMBOLA (Patty Pravo). Canta: LA GIACCA DI WALTER MAZZARRI
E’ un Mazzarri agitato, forse mai come questa volta, quello che assiste e soffre dalla panchina mentre la sua Inter prova ad avere ragione del Bologna. Succede di tutto durante l’incontro e i nervi del tecnico di San Vincenzo vengono messi costantemente a dura prova. E a farne le spese, stavolta, non è una bottiglia d’acqua, ma la sua giacca: tolta e poi rimessa, riposta sulla panchina e poi nuovamente indossata, bandiera sventolata fin quasi all’usura degli stati d’animo contrastanti del mister. Che però resiste con grande dignità.
“Non ti accorgi quando piango, quando sono triste e stanca, tu pensi solo per te…”

4 – THUNDER (Prodigy). Canta: MAURO ICARDI
Due folgori nel buio: nell’Inter che fatica a vincere, c’è un giocatore che manda due segnali importantissimi. E’ Mauro Icardi, autore di entrambe le reti dei nerazzurri. Anche questa volta, purtroppo, non saranno decisive per la conquista del risultato pieno, ma entrambe meritano un posto di rilievo tra i gol più belli della stagione. Soprattutto la seconda, un diagonale perfetto scaricato a carambolare sul palo alla sinistra di Curci prima di infilarsi in porta, un misto di potenza e precisione esaltante, alla Bobo Vieri tanto per fare un paragone illustre. Potente come un tuono, da highlight del campionato.
“I hear thunder but there's no rain, this type of thunder breaks walls and window pane…”

3 – OCCHIO NON VEDE, CUORE NON DUOLE (Jovanotti). Canta: MASSIMO MORATTI
Non è solo un modo di dire, ma anche una canzone incisa nell’album del 1997 ‘L’Albero’ del cantautore toscano. E che forse ben si addice allo stato d’animo del presidente onorario, che sabato ha preferito non assistere dal vivo alla partita col Bologna, amareggiato forse dalle critiche che nonostante tutto continuano a piovere anche sulla sua testa malgrado il disimpegno quasi totale. Ma anche davanti alla televisione, Moratti avrà vissuto quelle sensazioni quasi di inquietudine nel vedere l’Inter vedersi sfuggire una vittoria per l’ennesima volta. Magari non amplificate dai fischi dei tifosi: almeno lì, basta togliere l’audio…
“Paura di trovarsi di fronte al grande vuoto di se stessi, con la coscienza critica in stato di assoluta catalessi…”

2 – LA SCELTA SVELTA (Flaminio Maphia). Canta: ERICK THOHIR
Lascia San Siro turbato, il presidente nerazzurro. Ancora una volta la sua Inter non riesce a strappare il successo davanti ai suoi occhi, regalandogli un’altra notte inquieta al di là del jet-lag. Notte di dubbi che però il patron ha provato a dissipare subito con quel meeting andato in scena ieri insieme a Walter Mazzarri, Piero Ausilio e Marco Fassone. Al termine del quale, ha ribadito un concetto: il tecnico non si tocca e rimarrà alla guida dell’Inter anche la prossima stagione, aspettandosi grandi cose nell’ultimo spicchio di campionato. Quasi un atto di fede oltre che di fiducia, starà al mister ripagarlo.
“Il mondo è come un mare in tormenta, perciò fai la tua scelta, muovi le tue carte vincenti alla svelta, e se perdi l'occasione ritenta…”

E adesso, il momento più atteso: ecco la posizione numeroooo unoooo!!!

1 – BITTERSWEET SYMPHONY (Verve). Canta: WALTER MAZZARRI
Ok l’anno di transizione, la raccolta dati, il pagare ogni errore. Ma forse nemmeno nei suoi incubi peggiori poteva immaginare di vivere un’annata così tormentata, il tecnico di San Vincenzo. La sua Inter più di una volta ha fatto bene fino a 99 cascando a 100, ha vissuto su un pericoloso ottovolante fatto di buone performances alternate a prestazioni deludenti fino quasi al poter essere definite sconcertanti. E’ arrivato anche il tanto anelato rigore, buttato però alle ortiche; e la sensazione che se ne ricava, ormai, è quella di una stagione sostanzialmente da incompiuta, ancora ribaltabile in parte nelle ultime sei partite ma con il dato di fatto che molto di quanto si poteva raccogliere è andato perso per strada, e in buona parte per demeriti interni. Mazzarri incassa nuovamente la fiducia di Thohir e pone anche lo sguardo verso il futuro, sperando in un cammino meno tormentato e lontano dalle tempeste.
“I let the melody shine, let it cleanse my mind, I feel free now…”
 

BONUS TRACK – VERONA BEAT (I Gatti di Vicolo Miracoli). Canta: ANDREA MANDORLINI
Chi pensava ad un Hellas ormai appagato dalla salvezza raggiunta con grande anticipo ha sbagliato: perché a un tecnico grintoso come lui, alla fine, il calo di rendimento delle ultime settimane proprio non è andato giù. E allora, ecco due partite da urlo contro Genoa e Chievo, dove Luca Toni ha scritto una pagina di storia della società scaligera diventando il miglior bomber gialloblu in una stagione di sempre. E un sogno europeo tornato possibile. Onore a Mandorlini, un uomo che il tifo nerazzurro non ha mai dimenticato.
“Beat, beat, Verona beat, pugni in tasca e vanità…”

Sezione: La Rubrica / Data: Lun 07 aprile 2014 alle 00:30
Autore: Christian Liotta
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