Mister Marco Giampaolo si presenta nella sata stampa di Marassi nel post Sampdoria-Inter per rispondere alle domande dei giornalisti presenti, tra i quali gli inviati di FcInterNews.it. Ecco le sue parole:

Il centrocampo ha avuto la partita in mano per larghi tratti, da cosa dipende?
"Merito dei calciatori che hanno giocato di squadra. L'Inter è più forte sul piano individuale, serve grande senso del sacrificio del collettivo. Hanno vinto con il loro atteggiamento, lo avevo chiesto prima della gara. La squadra è stata attenta e motivata, non ha lasciato nulla al caso. Altrimenti non hai la possibilità di vincere".

Vincere contro una grande per una squadra di giovani cosa vuol dire in termini di crescita?
"Autostima, ognuno si sente più forte individualmente. Sono vittorie pesanti che danno linfa al mio lavoro".

La Samp dà sempre l'impressione di spendere molte energie.
"Era la terza gara in 7 giorni ma preferisco giocare partite intense. Questo stadio si presta, ci incita, ci sostiene. Avremmo dovuto fare un gol in più, ma preferisco che la squadra giochi e non gestisca le partite. Il calo ci può stare".

Per un allenatore vincere tatticamente cosa significa?
"Sono bravi i calciatori, l'allenatore è asino quando si perde. La ripetitività delle esercitazioni viene richiamata in campo, quello che a volte ti inibisce poi viene fuori in maniera spontanea. Abbiamo fatto tre cose per preparare la gara".

Cosa può dare in più Fernandes?
"Deve fare entrambe le fasi con la stessa intensità. Non possiamo non giocare di collettivo, altrimenti una linea così alta sarebbe un suicidio. Lo stesso sacrificio lo chiedo a tutti, anche agli attaccanti".

FcIN - Come si spiega i cali dell'Inter?
"Non glielo so dire, non conosco la realtà. Individualmente e tecnicamente è una squadra forte che può fare partite straordinarie come contro la Juventus, che ho visto in tv, bellissima per intensità. Poi può fare partite meno concrete come è capitato contro squadre meno forti".

Sezione: L'avversario / Data: Dom 30 ottobre 2016 alle 23:52
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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