Si riprende con il campionato, dopo la parentesi positiva di Champions League. E' il momento, per l'Inter, di tuffarsi nuovamente nella realtà locale, quella che orma da mesi la vede in testa alla classifica, anche se oggi il divario dalle inseguitrici si è assottigliato. Come? Bisogna valutare anche questo, ha detto Moratti un paio di giorni fa. Ma meglio non insistere sull'argomento, che è sotto gli occhi di tutti. In Serie A ultimamente si sono verificate situazioni quanto meno opinabili, che hanno alterato uno status quo costruitosi nel tempo, prima della conclusione dell'anno solare 2009. Inter in vetta solitaria, le altre ad alternarsi al secondo posto. Fino a novembre è stata la Juventus la vera antagonista dei nerazzurri, salvo poi sgonfiarsi come un palloncino e cedere il passo. Poi lentamente è stata la Roma a risalire, e il -5 (partendo da -14) è una testimonianza del buon momento giallorosso, eliminazione dall'Euroleague a parte. Infine ecco di nuovo il Milan, secondo alle spalle dell'altra squadra di Milano (definizione di Galliani, ndr), a soli 4 punti di distacco.

Al di là dalle modalità in cui questa rimonta ha avuto luogo, il popolo nerazzurro, oggi infuriato e polemico, deve stare tranquillo, così come la squadra. Se l'Inter è in vetta nonostante tutto un motivo c'è. Il parere degli addetti ai lavori è comune: quella di Mourinho è la squadra più forte del campionato, è la più completa nonché quella più ricca di forza fisica e ricambi in ogni ruolo. Sulla carta, in pratica, non c'è storia. Anche se la carta può essere serenamente stracciata, però, l'Inter resta prima in classifica e mantiene comunque il suo status di migliore in assoluto, anche se il suo dominio si è assottigliato. La speranza è che da ora in avanti tutto si svolga regolarmente e si torni a prima del mese di gennaio, quando le polemiche c'erano, ma erano sporadiche e coivolgevano tutti, più per un fabbisogno personale del nostro calcio che per reali motivazioni. Considerato quanto accaduto a Firenze, probabilmente il polverone sollevatosi inviterà i direttori di gara a fare maggiore attenzione alle loro decisioni, soprattutto quando influiranno la corsa al titolo.

Oggi che le distanze si sono accorciate e sono tre le formazioni in gara (la corsa solitaria, per il momento, è accantonata), il campionato ha guadagnato interesse e sarebbe lecito attendersi un equo trattamento, sia in campo sia nelle decisioni del giudice sportivo. Quindi, l'Inter deve riprendere da Udine la propria marcia scudetto, con la consapevolezza di essere all'altezza della Champions e di rimanere la migliore d'Italia. La voglia di Grande Slam impone massima attenzione su tutti i fronti e, soprattutto, di mantenere la calma anche in circostanze che inducono a sbottare. Il Friuli non è un campo semplice, tradizionalmente, e l'Udinese ha recuperato un po' di sicurezza con il ritorno di Marino in panchina. Inoltre, le assenze per infortuni e squalifiche ridurranno non poco il gap tra le due squadre, equilibrando i valori in campo. Un buon motivo per le altre di continuare a sperare nella rimonta, e per l'Inter di tirare fuori il meglio di sé.

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 26 febbraio 2010 alle 09:43
Autore: Fabio Costantino
vedi letture
Print