"La Serie A deve diventare più aggressiva". Parole e musica di Erick Thohir, presidente dell'Inter, che ai microfoni della CNN si è soffermato nel dettaglio anche su cosa deve fare il massimo campionato italiano per rilanciarsi nel mondo. Oltre al discorso legato all'evitare un'altra Calciopoli, che potrebbe stroncare definitivamente il pallone nostrano, "che rischierebbe di precipitare al nono posto nel mondo, perdendo terreno nei confronti anche di Portogallo e Olanda", il tycoon indonesiano spiega la sua ricetta: "Dobbiamo parlare ai tifosi in ambito globale, non solo dentro i confini italiani. Gli altri presidenti si dimostrano abbastanza aperti su questo piano, ma molto c'è ancora da fare".

Negli occhi di Thohir c'è l'esempio Premier League: "Il campionato inglese è diventato sempre più grande e importante, ma la Serie A può diventare la seconda lega del mondo. Abbiamo ancora una buona base che può competere con la Liga spagnola e la Bundesliga tedesca". E punta forte sulle gare il sabato alle 15, utili per calamitare l'attenzione del pubblico in Asia: "Dobbiamo parlare globalmente ai nostri tifosi; la bellezza di Milano non è solo nel calcio, ma anche in altre cose come moda e cultura. La gente preferisce vedere le partite dal vivo piuttosto che in tv o davanti ad un computer".

Il presidente commenta anche le parole del giornalista Richard Hall, che spiega come i tifosi italiani si adeguerebbero al modello tedesco, dove i club sono in mano per regolamento, nella percentuale del 50+1%, ad associazioni con rappresentanze di sostenitori: "I tifosi devono avere fiducia in noi, perché capiscano che quello che facciamo è per il bene del club. In Italia c'è la tradizione del presidente, ma abbiamo bisogno di essere più professionali e quindi possiamo e dobbiamo coinvolgere i tifosi perché ci aiutino a crescere". 

Nessun dramma anche dopo le ultime due sconfitte in campionato, perché, spiega, "l'obiettivo è quello di riportare l'Inter nella top 10 mondiale. Ci si può riuscire con il lavoro, il sostegno e una visione unica dell'obiettivo da perseguire. Io non cerco gloria personale. Anche quando optiamo per un giocatore, lo facciamo tutti insieme nel club, tenendo presente ogni parametro, da quello finanziario a quello tecnico fino a quello commerciale. E' questo il modello a cui ci siamo ispirati per il DC Untied, è abbastanza sostenibile e lo riteniamo quello corretto. Anche all'Inter, dove finora abbiamo agito bene, servirà ridurre i rischi senza creare della burocrazia''. Il calcio, come la moda, può essere un business rischioso, ma Thohir accetta la sfida sostenendo: "Le critiche sono per me come una medicina". 

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 16 ottobre 2014 alle 11:20 / Fonte: CNN
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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