"Dopo un mese e una settimana sono finalmente tornato a giocare con i miei compagni ed è la cosa più bella": è felice Thiago Motta e non lo nasconde, mentre pronuncia queste parole nel corso di Prima Serata, l'appuntamento del giovedì su Inter Channel.

L'INFORTUNIO - "Mi sono infortunato con la nazionale e ho dovuto recuperare, ci è voluto un po' di tempo ma eccomi qui, felice", aggiunge il centrocampista. Che molto felice è ovviamente anche della vittoria di Lille, ottenuta martedì sera: "Per l'umore e il morale è stato qualcosa di importantissimo. Conoscevamo la nostra forza ma tornare a vincere è stato determinante, per i tre punti che ci hanno fatto diventare primi nel girone e per affrontare anche le altre partite".

ELOGI PER RANIERI -  "Ranieri è uno che è stato tanti anni nel calcio, un uomo d'esperienza, la Società l'ha preso per questo e noi, con lui, siamo sicuri di poter uscire da questa situazione un po' difficile. Con Ranieri mi trovo bene - aggiunge -. In generale, comunque, non ho mai avuto problemi neanche con gli allenatori precedenti. Sotto questo punto di vista io sono uno disponibile, che vuole aiutare la squadra".

GASPERINI, IL RAMMARICO DI THIAGO - Gasperini al Genoa mi ha insegnato tantissimo, peccato che non abbia avuto tempo di dimostrare qui all'Inter. Prima, per esempio, giocavo più indietro e lui mi ha fatto capire che potevo stare anche più avanti, inserirmi, mi ha insegnato molto. Per un centrocampista è importante".

QUEL GOL AL MILAN... - E a proposito di inserimenti, il pensiero dei tifosi corre al gol che Motta segnò nell'agosto del 2009 al Milan: "Un bel gol - sorride - ma soprattutto una bella azione: una palla di Pupi, poi Diego che mi ha messo la palla dentro l'area e io ho avuto la fortuna di essere lì, bellissimo. Spero di andare presto ancora a segno così".

LA MAGLIA AZZURRA - "Ho sempre detto, da quando sono arrivato in Europa, che avrei voluto giocare con la nazionale azzurra. Nell'Italia o niente, piuttosto sarei stato a casa a riposarmi: avevo questo sogno, di giocare nella nazionale italiana, e l'ho realizzato. Non ho invece mai avuto il desiderio di giocare nella nazionale brasiliana", ha raccontato Motta. "Con la maglia del Brasile - ha aggiunto - ho giocato solo nelle Under, c'era gente come Maicon, Maxwell, ma io andavo per obbligo quando ero lì in Brasile. Da quando sono venuto in Europa non ho più avuto nessun desiderio di giocare nel Brasile".

GLI OBBIETTIVI CON L'(INTER)NAZIONALE"L'Europeo è uno tra i miei obiettivi per quest'anno, abbiamo una grandissima nazionale, sono sicuro che arriveremo forti e determinati all'appuntamento. Giocare nella nazionale è davvero importante per me e voglio giocarci il più possibile. Ho tanta voglia di giocare, con la maglia nerazzurra ma anche con la maglia azzurra, e nonostante voglia dire fare qualche sacrificio per me ne vale davvero la pena".

I QUATTRO ASSI - I tifosi da casa sono curiosi e chiedono, attraverso le mail che leggono Roberto Scarpini e Roberto Monzani, se Thiago preferisca giocare con Cambiasso e Zanetti o con Pirlo e De Rossi: "Con tutti e quattro - risponde sorridendo -, ognuno di loro ha le sue caratteristiche ma sono giocatori fortissimi". Contro Pirlo l'Inter giocherà sabato 29, al "Meazza": "Se sarebbe meglio se non ci fosse? No, uno così forte deve giocare queste partite importanti".

VOGLIA DI UN'ALTRA CHAMPIONS - Un'altra curiosità: tra un'altra Champions League e l'Europeo cosa sceglierebbe Motta? "Una domanda difficile... Certo che però, visto che il sapore di vincere la Champions non l'ho avuto al 100 per cento non avendo giocato la finale... Non lo so, direi tutte e due, Champions ed Europeo, ho l'opportunità di farlo e bisogna sempre pensare in grande".

IL SIMULATORE BUSQUETS - A proposito della finale di Champions del 2010, Motta racconta di non aver mai più incontrato Busquets: "Non l'ho mai più incrociato, ma ormai è un episodio dimenticato, alle spalle. Anche se è stato veramente difficile per me, per una settimana sono stato molto male, poi però bisogna guardare avanti, pensare che possa accadere di nuovo. Sentire l'inno della Champions, in qualsiasi gara, figuriamoci in finale, è un qualcosa di particolare, diverso, incredibile. È un torneo importantissimo, che per un giocatore è una fortuna poter giocare. Arrivare in finale poi... Lo dice uno che è stato sfortunato, come me... Magari a Monaco quest'anno? Non è facile ma ci proviamo!".

IL CALORE DEL POPOLO NERAZZURRO - "Quando i tifosi vengono a vederci, allo stadio o altrove, è un immenso piacere per noi, è importante sentire il loro calore. La gente che si muove per noi è un'emozione bellissima". Motta 'chiama' i tifosi allo stadio e il pensiero dei tifosi non può che correre subito a Inter-Juventus, di sabato 29: "Spero che vengano a San Siro ad appoggiarci e sappiano che noi entreremo in partita al 200 per cento. Vogliamo i tre punti contro la Juve, che sta facendo molto bene: ci teniamo. Per questo abbiamo bisogno anche di loro".

MOTTA ALL'INTER A VITA - I tifosi vorrebbero che Motta finisse la carriera all'Inter: "Anch'io lo vorrei", sorride il centrocampista, che ora che si è lasciato l'infortunio alle spalle non vede l'ora di dare il suo contributo, anche perché "siamo stati tanti infortunati contemporaneamente, con difficoltà per scegliere la squadra e difficoltà per i compagni che c'erano di dover giocare sempre, ogni 3 giorni. Ora sarà più facile".

GLI OBIETTIVI PER IL CAMPIONATO - Sarà possibile, quest'anno, arrivare in campionato tra le prime due? Questo chiede un tifoso e Motta risponde: "Speriamo di sì, siamo solo all'inizio. Non è un momento facile, ma cerchiamo di imparare anche da questo, il futuro è nelle nostre mani, partita dopo partita, da domenica".

THIAGO E LE PROTESTE - C'è poi chi da casa, bonariamente, rimprovera il temperamento fumantino che ogni tanto dimostra il nerazzurro quando c'è da protestare con un arbitro. Motta arrossisce: "È vero, me l'ha detto anche mio padre... E lo facevo anche in Spagna, dove ho preso più cartellini per il fatto di parlare con l'arbitro che per altro. Mi spiace, i tifosi hanno ragione. Sul momento ti viene così ma devo imparare che non serve né a me né alla squadra".

LIONEL MESSI, IL SOGNO E' POSSIBILE - Si parla anche di... Lionel Messi: "Con Messi siamo amici, è un ragazzo semplice e umile, mi sono sempre trovato benissimo con lui. Ci sentiamo sempre, ci scambiamo messaggi", racconta Thiago Motta. Il centrocampista nerazzurro fa poi sognare i tifosi: "Credo che se dovesse andare via da Barcellona, la prima squadra in cui verrebbe sarebbe l'Inter. Ancora è giovane, prima o poi arriverà anche per lui il momento di cambiare".

RICORDANDO BARCELLONA - Motta racconta poi alcune curiosità del suo periodo a Barcellona: "Quando sono arrivato a Barcellona il mio idolo era Rivaldo, in Brasile vestivo sempre la sua maglia. Poi, con Van Gaal, mi sono invece reso conto che il mio posto in campo era quello di Phillip Cocu, con cui ho avuto la fortuna di giocare 2 o 3 anni e ho imparato tantissimo. Da quando sono arrivato a Barcellona mi hanno sempre insegnato di non buttare mai via la palla, ma di rischiare di più e cercare di giocarla".

QUESTIONE DI RUOLO - Ma qual è il ruolo che Motta predilige a centrocampo? "Mi trovo bene in tutti i ruoli - risponde -, ma se proprio dovessi scegliere mi piace tanto giocare anche con i due davanti alla difesa, perché gioco sempre guardando l'avversario, mai di spalle, mi è sempre piaciuto questo sistema. Quando l'abbiamo fatto con Mourinho, per esempio, abbiamo fatto molto bene. Ma io, in ogni caso, sono a disposizione per qualunque posizione, in qualunque sistema di gioco".


 

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 20 ottobre 2011 alle 21:00 / Fonte: Inter.it
Autore: Christian Liotta
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