L'episodio del rigore assegnato dalla squadra arbitrale al Napoli fa ancora discutere per la scelta e le modalità, ma in quell'esatto momento al danno per l'Inter si è unita la beffa per Henrikh Mkhitaryan, che nel tentativo di non commettere fallo di Giovanni Di Lorenzo ha fatto un movimento innaturale che lo costringerà a rimanere ai box per circa un mese, saltando dalle 7 alle 8 partite tra tutte le competizioni. Compresi il derby e la trasferta di Madrid contro l'Atletico. Una tegola non da poco per Cristian Chivu, che come Simone Inzaghi ha impiegato poco a capire l'importanza dell'armeno, 36 anni, sul rettangolo di gioco. Non a caso, pur partecipando al turn over, è stato il centrocampista più impiegato (553') dopo Nicolò Barella (739') e Hakan Calhanoglu (676'), in barba a chi pensava che sarebbe stato centellinato a favore di pari ruolo emergenti o più giovani.

Ma da un evento sfortunato è possibile trarre dei vantaggi, anche solo potenziali. Posto che Mkhitaryan a fine stagione, salvo sorprese, saluterà l'Inter per fine contratto, la dirigenza si era già mossa in anticipo per trovare il sostituto nella rosa e, chissà, nell'undici tipo. Il progetto è chiaro da tempo, per l'armeno un'ultima stagione di qualità più che di quantità, mentre alle sue spalle crescono centrocampisti più giovani. L'arrivo di Petar Sucic è finalizzato proprio a questa strategia. Il croato, per caratteristiche, sembra il giocatore ideale per ereditare il posto dell'ex Roma, senza dimenticare la conferma di Davide Frattesi e l'arrivo, sempre a centrocampo, di Andy Diouf, che però per caratteristiche è un profilo molto diverso. Inoltre, ad oggi Chivu può contare anche su Piotr Zielinski, che a Napoli ha sostituito proprio Mkhitaryan nel primo tempo.

Posto che Barella e Calhanoglu, al netto di un turn over scientifico, rimarranno dei punti fermi nel centrocampo nerazzurro, l'assenza forzata dell'armeno potrebbe permettere all'allenatore romeno di testare gli altri giocatori in rosa senza avere la tentazione di affidarsi al numero 22, un porto sicuro. Finora, tra le 'seconde linee' in mezzo al campo, chi è stato coinvolto di più è proprio Sucic, con 427 minuti sul rettangolo di gioco. Decisamente meno presente Zielinski (297'), però più di Frattesi che comunque ha pagato il ritardo di condizione successivo all'intervento di ernia. Per quanto riguarda Diouf, per adesso non va neanche considerato in competizione visto che l'apprendistato ad Appiano Gentile è ancora nel pieno del suo svolgimento.

In questo mese di assenza di Mkhiataryan, dunque, si capirà di più delle idee di Chivu sul centrocampo anche della prossima stagione, con l'ex Dinamo Zagabria principale indiziato ad aumentare il suo impiego, considerando anche il riposo che ogni tanto riguarderà anche Barella e Calhanoglu. Sarà un test probante per il croato, che forse si scrollerà di dosso l'ansia della presenza ingombrante dell'armeno, il cui apporto tecnico e tattico sul rettangolo di gioco è difficile da equagliare. Occhio comunque a Frattesi e Zielinski, che possono anche sostituire tatticamente gli altri due titolari a centrocampo e, con la coperta più corta, saranno verosimilmente coinvolti con più continuità.

Da un evento estremamente sfortunato si può trarre un vantaggio: capire se nell'Inter c'è vita oltre Mkhitaryan.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 28 ottobre 2025 alle 22:04
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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