L’Inter vince e convince. I nerazzurri agganciano la Roma e il Napoli in vetta alla classifica grazie ad una partita di corsa e sacrificio, una partita sporca che mette ancor più in luce i grandi meriti del nuovo allenatore nerazzurro Christian Chivu e la rinascita mentale e fisica di tanti giocatori che nella passata stagione avevano dato tutto esaurendo le energie.

L’Inter parte decisa e compatta. Barella si abbassa a ricevere palla sulla destra mentre Dumfries si alza per tenere occupato Wesley. Proprio da una posizione bassa e defilata del 23 nasce l’assist per il gol di Bonny, con la difesa della Roma troppo alta che sale in ritardo per provare a mettere in fuorigioco il francese invece di seguirlo a uomo. Calhanoglu è il solito equilibratore in mezzo al campo. Il turco mette ordine e infonde sicurezza. Ma è la solita catena di sinistra nerazzurra che già dai primi minuti impone il suo gioco e la sua supremazia. Mkhitaryan Bastoni e Dimarco sembrano un unico organismo, che si muove in sincronia. Una macchina perfetta. Bastoni spinge e Soulé è costretto a rincorrerlo perdendo mordente e lucidità in fase di costruzione, Dimarco galoppa in fascia tenendo Celik sempre molto basso, Mkhitaryan dirige l’orchestra da quella parte. Manda il 32, manda il 95 o si lancia da solo in corse con la palla che spezzano la linea del centrocampo romanista e creano superiorità sulla tre quarti. 

L’armeno regge anche il duello fisico con Koné. Se fosse lucido anche nell’ultimo passaggio o nella finalizzazione staremmo parlando di un risultato più rotondo. Gasperini svuota l’area di rigore togliendo ogni riferimento per Acerbi e propone Dybala falso nueve che viene tra le linee a giocare la palla. Quando la Joya esce uno tra Pellegrini e Cristante devono riempire l’area arrivando da dietro. In difesa Wesley gioca al posto di Angelino sulla sinistra, a piede invertito. Ndicka si sposta come braccetto di destra nella difesa a 3 e Hermoso a sinistra. Questo cambio di posizione dei giocatori influisce suo primi 10 minuti della Roma, che deve assorbire le nuove posizioni e affinare l’alchimia tra compagni. I giallorossi provano a fare male all’Inter con l’ampiezza, soprattutto a sinistra con Wesley, ma sono sempre ben raddoppiati dal braccetto e ala nerazzurra di riferimento. Soulé che gioca molto largo è annullato da Bastoni con la complicità di Dimarco. Dumfries spinge meno del solito sulla destra perché occupato basso a tenere Wesley che spinge. Nel secondo tempo l’Inter è stanca e la Roma produce il massimo sforzo per arrivare al pareggio, con l’entrata della doppia punta di peso Ferguson + Dovbyk, tenuti benissimo da Acerbi e Bastoni che vanno a formare una linea bassa a 4 con Carlos e Akanji. Pio Esposito davanti fa un lavoro straordinario di sponda e protezione palla per far salire la squadra a tratti troppo schiacciata.

Alla fine nella bolgia dell’Olimpico il Biscione riesce a mordere la Lupa e avere la meglio.

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 19 ottobre 2025 alle 11:24
Autore: Riccardo Despali / Twitter: @RiccardoDespali
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