"Il delitto perfetto". Film andato in scena ieri all'Olimpico di Roma, "regia di Cristian Chivu, protagonista Ange Bonny". Un "attore" - come lo definisce il Corriere dello Sport - "che proprio l’allenatore rumeno ha saputo far crescere a Parma e che poi è stato ben felice di riprenderselo anche all'Inter. Tanto felice da non avere alcuna esitazione a dargli spazio e pure ad affidargli 'ruoli' importanti come ieri sera". Con Thuram fermo per il risentimento muscolare al bicipite femorale è il connazionale 21enne ad affiancare un provato Lautaro dalle fatiche della Nazionale. 

"Il primo movimento 'Angelo', come lo chiamano alla Pinetina, l’aveva sbagliato. Barella, che si era allargato sulla destra, infatti, voleva un taglio rapido sul primo palo, invece il francese non è stato veloce nell’intuire l’intenzione del compagno. Poco male, perché qualche minuto dopo il vantaggio nerazzurro è nato sullo stesso asse, approfittando di una difesa della Roma altissima. Stavolta la verticalizzazione di Barella aveva il contagiri e il tempismo di Bonny nell’evitare il fuorigioco è stato perfetto. Magari, non altrettanto l’ultimo controllo e la conclusione un po’ sporca, ma Svilar è stato comunque bucato". E anche questa volta Yoan-Ange non ha lasciato dubbi: la sua caratteristica di "attaccante verticale" è quello che serviva, specie ieri quando l'ex Parma ha pure avuto il merito di aver fatto fruttare l’ammonizione ai danni di N’Dicka. "Ha avuto poco tempo, invece, per sfruttare l’intesa con Esposito, che dopo un’ora ha preso il posto di Lautaro. Meno di 10’ dopo, infatti, è stato lui ad essere richiamato" ma l'Inter, come dice Barella a fine match, si è ritrovata.
 
 

Sezione: Rassegna / Data: Dom 19 ottobre 2025 alle 10:00
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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